BERNA - Conferenza stampa da Berna, per aggiornare di quanto deciso in mattinata, con Berset, Amherd e Maurer, oltre a rappresentanti dell'UFS e della SECO.
Alain Berset: "Serve solidarietà fra Cantoni".
"La situazione epidemiologica è tesa, i casi aumentano in tutti i Cantoni, in tutte le fasce. L'incidenza è aumentata ma non raddoppiata, e le regioni hanno contagi differenti. Quel che ci preoccupa sono l'aumento delle ospedalizzazioni (circa 1'000 nell'ultima settimana) e degli ospedalizzati nelle cure intense, siamo in una situazione simile all'apice di marzo. Gli ospedali devono organizzarsi tra loro per garantire le migliori cure possibili, alcuni sono al limite. Prevediamo che il tutto resterà teso. Abbiamo più di 30% di posti occupati da persone in cure intense, un altro 300% da pazienti che sono in cure intense per altre patologie e circa il 30% di posti liberi. Le capacità possono essere aumentata ma quel che ci preoccupa a livello svizzero sono l'aumento delle cifre: se non si ferma l'aumento arriviamo a sovraccaricare gli ospedali, servono abbastanza posti e gli ospedali si devono mettere d'accordo anche con le cliniche private".
"Il Parlamento ha dato ai Cantoni la responsabilità di garantire che ci siano abbastanza posti letto e personale. Deve funzionare la solidarietà intercantonale, è difficile per noi accettare l'idea che qualcuno cerca di continuare come se niente fosse o non accoglie i pazienti da altri Cantoni. La solidarietà è un elemento chiave. In Svizzera Romanda alcuni ospedali hanno sospeso gli interventi non necessari, ci fa strano che altri aspettino ancora".
"Oggi abbiamo scritto a tutti i Cantoni chiedendo loro di ricordare gli obblighi legali della legge Covid 19. Abbiamo degli stock dei medicamenti che non hanno nulla a che fare con quelli primaverili, siamo pronti a un periodo lungo".
"Il 16, il 18 e il 28 ottobre abbiamo adottato, noi e i Cantoni, delle misure. Mi pare che comincino a sortire l'effetto sperato, dall'inizio della settimana l'evoluzione dei nuovi casi si è rallentata. A breve termine l'evoluzione sembra migliorare ma è comunque troppo presto per dirlo con certezza. Siamo sui 10mila casi al giorno, non raddoppiamo più ogni giorno. L'app SwissCovid sta funzionando, a fine ottobre abbiamo avuto 1'000 codici in più al giorno, aiuta tutto il resto".
"Sappiamo che le misure adottate sono difficili per tutti i settori e la società, ma servono. È dura per lo sport, il mondo culturale, le aziende, sappiamo che servono sostegni. Per la cultura ho invitato gli ambienti culturali a trovarci per capire come affrontare questo periodo che è molto difficile, siamo molto in apprensione per loro e li comprendiamo. Vorremmo trovare il modo migliore per superare la crisi, vediamo grande frustrazione in ambienti che si impegnano nei piano di protezione ma sono stati limitati. Abbiamo preso delle misure per aiutarli, a partire dall'IPG (indennità perdita di guadagno), per indipendenti che hanno dovuto chiudere, per chi è in quarantena, per chi non può lavorare per occuparsi dei figli che non possono essere affidati a terzi. Anche chi ha una posizione assimilabile a quella del datore di lavoro, con effetto retroattivo dal 17 settembre, e viene limitato nel suo lavoro, può avere l'IPG. Vale fino al 30 giugno 2021".
"Abbiamo adottato diverse misure a livello cantonale, visto che la situazione varia molto a livello cantonale ed è giusto che siano adeguate alla situazione contingente. Il nostro obiettivo è quello, a livello svizzero, di evitare un sovraccarico del sistema ospedaliero. I Cantoni e gli ospedali devono fare di tutto per evitare gli interventi non necessari, per superare la seconda ondata".
"Tutti vogliamo che l'economia continui a funzionare, per mantenere i posti di lavoro, che il numero di casi diminuisca affinchè tutto possa migliorare".
Viola Amherd: "L'esercito a supporto dei Cantoni"
"Stamattina abbiamo adottato delle misure. Diversi Cantoni hanno chiesto ufficialmente all'esercito di appoggiare gli ospedali, stanno giungendo al limite delle capacità per personale e posti letto. Per esempio, Friburgo, Giura, Ginevra,... Abbiamo chiesto che fino a 2'500 militari possano appoggiare il sistema sanitario, con appoggio nel sistema delle cure e del trasporto dei pazienti. I militari possono essere indicati solo se il Cantone lo chiede e se le condizioni di sussidiarietà sono rispettate, ovvero se si mostra che tutti i mezzi civili e quelli della solidarietà intercantonale sono stati usati. Non vale per chi ha ridotto l'orario di lavoro. L'esercito verrà usato solo se i mezzi civili sono stati usati".
"Avevamo già varato degli aiuti per lo sport, sia professionistico che no. Per quello di massa e di élite ci sono 100 milioni per il 2021 e 50 per il 2020. Dobbiamo osservare la situazione per capire se basta. Dal primo dicembre potranno essere concessi dei prestiti, 350 milioni di franchi per il 2020 e 2021, per i club professionistici e semi. Il fattore tempo è fondamentale affinchè le squadre possano mantenere la liquidità. Dobbiamo guardare al futuro e a lavorare a soluzioni, a quanto pare lo sport avrà bisogno di altre soluzioni. Gli eventi in pratica sono a porte chiuse (50 spettatori), per cui mancano gli introiti dei biglietti e della gastronomia, ma le spese sono uguali. Abbiamo deciso di varare altre misure, il mio Dipartimento analizzerà per vedere se concedere dei contributi a fondo perso, se i club lo faranno richiesto. Parliamo con le federazioni e i club e siamo in contatto. Lo sport è importante per la società e l'economia, 100mila posti di lavoro dipendono dallo sport, esso aiuta la salute psico-fisica e non va dimenticato".
Ueli Maurer: "La crisi economica si sentirà per decenni"
"Dobbiamo sempre essere consapevoli che la Svizzera si trova nella sua situazione più difficile degli ultimi 50 anni. Abbiamo costruito una rete stabile per cercare di evitare le peggiori ripercussioni della crisi ma dobbiamo continuare a garantire i posti di lavoro e il potere d'acquisto. La sfida principale è non sapere cosa accadrà nei prossimi mesi o anni, pensiamo che le conseguenze di questa crisi ci daranno da fare per un decennio a livello economico".
"Se facciamo un passo indietro in primavera, sapevamo di dover garantire i salari. La liquidità mancava alla aziende, perchè le banche non potevano concedere crediti. Assieme alla Banca Nazionale avevamo lanciato un programma con le banche per apportare liquidità con fidejussioni e prestiti. Oggi la situazione è diversa, non serve un programma a livello nazionale, perchè i crediti vengono concessi. Non abbiamo nemmeno un lockdown locale, dobbiamo concentrarci sui casi di rigore, non dare aiuti a tappeto ma a loro. È lo stesso approccio del sistema sanitario: sono i Cantoni a essere responsabile nel definirli. La Confederazione parteciperà per il 50%. La difficoltà è che l'ordinanza è stata elaborata a ottobre, ora abbiamo nuovi aspetti con una situazione più virulenta di quel che credevamo. Abbiamo avviato una procedura di consultazione anche per far sì che il Parlamento decida quali sono i casi di rigore. Bisognerà rivedere la definizione di caso di rigore, capendo che settori semmai inserire. 200 milioni li daranno i Cantoni, altri 200 la Confederazione: dovremo capire se sono abbastanza. La consultazione durerà dieci giorni, il 18-19 novembre vareremo un'ordinanza e il Consiglio Federale presenterà un messaggio al Parlamento. L'ordinanza varata oggi non risolve tutto, siamo in un processo che va monitorato".
"Anche l'anno prossimo non ci saranno probabilmente ospiti stranieri per il turismo, per esempio. Avremo fallimenti, saliranno i disoccupati, perchè la situazione economica è la più difficile degli ultimi 50 anni e dobbiamo saperlo, nonostante quanto abbiamo messo in atto. Ci vorrà una disciplina finanziaria, negli anni a venire avremo a che fare con meno entrate, dobbiamo creare occasioni quadro per far riprendere l'economia. Prima della crisi si parlava di digitalizzazione e adeguamenti delle strutture, questo vale ancora e si sovrappone al Covid, una grande sfida. Servono buone condizioni quadro per l'economia, è fondamentale. L'iniziativa sulle imprese sarebbe un veleno, scusate se faccio pubblicità ma sarebbe davvero problematica. Dobbiamo colmare la lacuna delle entrate, mettere in atto rapidamente la nuova ordinanza".