BELLINZONA - Orari differenziati per fare in modo che il problema dei mezzi pubblici molto pieni venga mitigato. È quello che ha proposto il DECS a Licei e scuole di commercio, anche se per chi ha lanciato la petizione per aumentare le corse dei mezzi pubblici (il SISA) non sembra abbastanza.
Con un'email alle scuole interessate, il Dipartimento ha chiesto che si inizi dopo al mattino e si accorcino le pause, in modo da scaglionare gli arrivi a scuola. Il Medico Cantonale è d'accordo con la misura. Per quanto concerne gli orari di fine delle lezioni, essi sono già differenziati e non causano grandi problemi.
Ma per il SISA non è sufficiente. "Con questa decisione, il Dipartimento dell’educazione non fa che confermare la gravità del problema denunciato dal SISA fin dall’inizio dell’anno scolastico, ossia il sovraffollamento dei mezzi pubblici utilizzati tanto dagli studenti quanto dai lavoratori pendolari", si legge in una nota, dove viene spiegato come la petizione abbia raccolto più di 500 firme in 48 ore circa.
"Se il problema dell’affollamento viene finalmente riconosciuto, l’intervento proposto non è decisamente all’altezza della situazione e somiglia più ad un “cerotto” che ad una reale soluzione. Da un lato, non si prendono in considerazione tutte le scuole post-obbligatorie, “risolvendo” il problema solo a metà: non viene infatti previsto alcun intervento per gli studenti e gli apprendisti che quotidianamente devono recarsi verso le varie scuole professionali del cantone (che spesso utilizzano tratte differenti da quelle dei liceali o dagli allievi della SCC)", è il commento del Sindacato.
Che non sottovaluta un altro lato della medaglia. "D’altra parte, il posticipo dell’inizio delle lezioni - a cui si accompagna una riduzione delle pause - rischia seriamente di aumentare lo stress degli studenti, con un conseguente calo dell’attenzione durante le lezioni ed una diminuzione della qualità dell’apprendimento, specialmente per coloro che hanno maggiori difficoltà scolastiche o dei disturbi dell’attenzione". Chiede dunque un controllo periodico per accertarsi che la misura non aumenti lo stress dei giovani.
Anche la Gioventù Comunista era intervenuta sul tema, con una proposta precisa: "Per poter applicare l’aumento delle corse richiesto dal SISA, occorre avere a disposizione sufficienti mezzi e conducenti. È per questo motivo che la Gioventù Comunista rivendica la requisizione dei mezzi di trasporto collettivi inutilizzati dalle aziende private (torpedoni per viaggi, ecc.) da parte del Cantone, al fine di ovviare a una possibile penuria di veicoli e di personale. L’impiego da parte dello Stato dei trasporti attualmente inutilizzati a causa della pandemia permetterebbe non solo di diminuire l’affollamento dei mezzi pubblici, ma anche di garantire un’occupazione a numerosi autisti che sono attualmente senza impiego, costretti a beneficiare solo delle indennità di lavoro ridotto (che come sappiamo coprono solo 4/5 del salario).".