LUGANO – La Polizia cantonale comunica che questa sera poco prima delle 21.00 vi è stato un intervento all'interno del CSOA il Molino a Lugano procedendo, su mandato dell'autorità comunale, con lo sgombero del sedime. L'intervento, svolto con il supporto della Polizia Città di Lugano, di forze intercantonali e di altre polizie comunali, si è reso necessario a fronte della situazione venutasi a creare nel contesto della manifestazione di protesta di questo pomeriggio, in particolare dopo che oltre un centinaio di partecipanti al corteo si è introdotto illecitamente in uno stabile situato in via Simen, attualmente in disuso e di proprietà di una fondazione privata. Al momento non saranno rilasciate ulteriori informazioni.
A TeleTicino ha parlato il sindaco di Lugano Marco Borradori. "La civiltà – dice – qui non sta di casa. Hanno avuto la brillante idea di occupare un immobile privato. E i proprietari non erano affatto contenti. Bisognava intervenire e lo abbiamo fatto. Il loro è un atteggiamento sciocco. Intervento di polizia pianificato? No, le istruzioni erano chiare: non provocare. Senza la loro 'provocazione' non ci sarebbe stato nessun intervento".
La neo responsabile del Dicastero sicurezza e spazi urbani di Lugano Karin Valenzano Rossi si è espressa così alla RSI: "Abbiamo chiesto dialogo e questa è stata la risposta. Ancora aperti al dialogo? A questo punto non lo so".
In serata è arrivato anche il comunicato stampa del Partito Socialista che condanna "lo sgombero dell’ex Macello di Lugano, sede degli autogestiti, come pure l'azione affrettata di sgombero della polizia in atto presso l'ex Istituto Vanoni. Dopo una manifestazione a sostegno dei “molinari” nel pomeriggio, che pur non essendo autorizzata si è svolta senza incidenti, nel tardo pomeriggio alcune decine di partecipanti hanno occupato lo stabile dell’ex Istituto Vanoni, stabile vuoto da alcuni anni".
E ancora: "Pur non avendo verosimilmente alcuna richiesta giuridicamente valida in tal senso da parte del proprietario dell'ex Vanoni, la polizia ha immediatamente circondato l’edificio, per impedire l’uscita dei manifestanti e ha poi deciso di sgomberare l'edificio privato. Siamo in un clima politico surreale che misconosce le realtà culturali alternative e calpesta il principio della proporzionalità delle azioni in questo ambito, al contrario di quanto avviene nelle città svizzere. Un agire foriero di scontri e violenza. Il PS auspica che a Lugano si riapra una fase di dialogo con le realtà autogestite grazie all'intervento di una mediazione del Governo cantonale".