MENDRISIO - Erano circa in 300, forse anche 400, a Mendrisio per la manifestazione organizzata da Unia e OCST, chiamata "Poro Tisin". Oggetto della protesta il sindacato capitanato da Nando Ceruso, balzato agli onori della cronaca per aver aiutato alcune aziende del Mendrisiotto a sottoscrivere dei CCL con salari orari più bassi dei minimi che entreranno in vigore a dicembre (assieme a Ticino Manufactoring). Stando a quanto detto dai due sindacati, altre ditte, una ventina, sarebbero interessate ai servizi di TSin.
“C’è chi ha provato a spostare l’attenzione sul fatto che questa è una lotta sindacale, non è vero: i veri sindacati oggi sono qui”, hanno detto i rappresentanti dei sindacati organizzatori. Erano presenti anche Natalia Ferrrara in rappresentanza di ASIB e Francoise Ghering del SEV e esponenti dei sindacati italiani CGIL Como e UIL frontalieri.
"Ci accusano di difendere un monopolio, come se ci fosse un monopolio della dignità umana. Qui si tratta di difendere i diritti di tutti", sono state le parole di Giangiorgio Gargantini di Unia. “Certi imprenditori dovrebbero farsi un giro in Magistratura”, ha aggiunto Giorgio Fonio di OCST.
La mattinata si è chiusa con un corteo verso la Plastifi, una delle aziende nell'occhio del ciclone tra quelle che hanno fatto firmare il discusso CCL. Al uso esterno è stato esposto uno striscione con scritto "vergogna".