CRONACA
Indemini, verso la fine dell'incubo? I residenti domani potranno tornare a casa
Il perdurare dell'incendio ha reso non potabile l'acqua, nemmeno dopo bollitura. Per quello il rientro è stato organizzato a scaglioni e i domiciliati dovranno attendere ancora.

INDEMINI - Da ormai cinque giorni il Monte Gambarogno brucia. Nella serata del 31 gennaio erano state evacuate 45 persone, nei giorni successivi per dare una mano a lottare contro il fuoco erano arrivati (facendo parecchio discutere) i Canadiar della Protezione Civile italiana (leggi qui). A che punto siamo? Il sindaco di Gambarogno Gianluigi Della Santa ha detto ai colleghi di ticinonews.ch che si augura che nella giornata di oggi, grazie anche al vento che è calato, si possa arrivare a spegnere le fiamme.

Alle 14 è previsto un aggiornamento informativo sulla situazione con il Comandante dei pompieri di Bellinzona. La Polizia ricorda comunque che la strada che conduce a Indemini rimane chiusa ma percorribile dai residenti.

La buona notizia in queste ore riguarda loro, chi è stato costretto a lasciare in fretta e furia per paura delle fiamme la propria casa: i residenti potranno rientrare domani nelle loro abitazioni. I domiciliati invece dovranno ancora attendere. 

La scelta di non far tornare tutti a Indemini contemporaneamente viene dal fatto che l'acqua nel paese non è potabile. Il perdurare dell'incendio ha fatto sì che le acque siano di natura chimica e che dunque non sono utilizzabili neppure dopo bollitura. Per chi rientrerà a casa  verrà rifornita in loco tramite cisterne e bottiglie d’acqua.

Ricordiamo che il rogo è nato probabilmente da un bivacco mal spento. In merito sono stati individuati, fermati e interrogati un 26enne e un 28enne, entrambi cittadini svizzeri residenti oltre San Gottardo (leggi qui). I costi del rogo saranno milionari, ha stimato Della Santa, spiegando come "il solo intervento di un super puma costa fra i 120 e i 130 franchi al minuto e stanno volando da giorni e giorni dalla mattina alla sera. Sono stati impiegati fino a 6 elicotteri e sono dispiegate forze dei pompieri e della protezione civile". In teoria i colpevoli dovrebbero risarcire il danno. 

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