MENDRISIO – È una storia brutta e pesante. Una vera tegola che ha colpito la polizia ticinese. Torniamo con nuovi dettagli sulla vicenda della poliziotta della Gendarmeria del Mendrisiotto che, poco prima di entrare in servizio, si è resa protagonista di un incidente a poche centinaia di metri dopo l'entrata autostradale di Mendrisio, risultando poi positiva al test dell’alcol (vedi articoli suggeriti).
Per chiarire che cosa è davvero successo la sera di martedì bisogna mettere insieme diversi pezzi di un puzzle al quale sta lavorando il Ministero pubblico. La donna doveva fare il turno di notte. Erano circa le 19:30 quando, forse dopo un aperitivo, ha tamponato violentemente un’altra auto. Un impatto che, per fortuna, si è risolto senza gravi conseguenze, anche se il conducente coinvolto ha subito il classico colpo di frusta. Gravi conseguenze sono invece quelle a cui potrebbero incontro la donna e i suoi colleghi intervenuti in prima battuta. Sul caso, il Comando della Polizia Cantonale ha aperto un'inchiesta disciplinare e ha segnalato la vicenda al Ministero pubblico. E vi spieghiamo perché.
Sul luogo dell’incidente sono intervenute due pattuglie: una della Gendarmeria, dove la donna lavora, e successivamente una della polizia stradale, che ha il compito specifico di pattugliare in autostrada. Sono stati proprio gli agenti della stradale a insospettirsi e a voler vederci chiaro. Qualcosa, infatti, non quadrava nella procedura di verifica sulle condizioni della poliziotta. Quando alla prima pattuglia è stato chiesto se la donna fosse stata sottoposta al test alcolemico, la risposta è stata affermativa, con risultato ‘zero-zero’.
A quel punto, agli agenti della stradale è sorto un dubbio e hanno chiesto alla collega di risottoporsi al test. Risultato? 1,4 per mille (con la vecchia scala di misura). Qualcuno, evidentemente, aveva soffiato precedentemente al posto suo. Chi e perché? Domande sulle quali dovrà fare luce il Ministero pubblico. Oltre alla donna, quindi, altri due agenti dovranno chiarire la loro posizione di fronte al Procuratore titolare dell’inchiesta.
Stando a nostre informazioni, la protagonista si trova attualmente in congedo e non è stata per ora sospesa. Il suo futuro in polizia dipenderà, ovviamente, dal procedimento penale e dalle successive verifiche disciplinari. Ovviamente, le è stata revocata con effetto immediato la patente.
L’inchiesta disciplinare avviata proseguirà dopo l'esito di quella penale, che dovrà in particolare chiarire se da parte di uno o due agenti c'è stata la volontà di favorire la collega. La domanda che sorge spontanea è come la donna pensasse di svolgere in quelle condizioni il suo lavoro in pattuglia quella sera.