LOCARNO - Il vaso di Pandora della Polcom di Locarno: non solo il licenziamento di un agente per comportamenti poco consoni verso una impiegata comunale o l'indagine per droga da cui poi alcuni agenti sono stati ritenuti innocenti (leggi qui), bensì almeno altri due casi discutibili. Sono quelli che riporta oggi La Regione e su cui inevitabilmente il corpo dovrà chinarsi.
La situazione è sotto i riflettori da un po', con i vari episodi che hanno coinvolto più poliziotti. Il Municipio aveva promosso un incontro con gli agenti (leggi qui) e poi aveva deciso per un cambio al vertice del Dicastero (leggi qui). A monitorare quanto accade c'è anche il sindacato OCST (leggi qui). Il comandante Dimitri Bossalini ha deciso di andare anticipatamente in pensione, attaccando la politica (leggi qui), mentre il Consigliere comunale PLR Merlini ha affermato di aver avvertito il capodicastero di quanto accadeva, rimanendo inascoltato (leggi qui).
Ma che cosa è emerso, ora? Un agente avrebbe preso le immagini di una operazione per metterle in Instagram, un altro si sarebbe assentato per incontri galanti durante l'orario di lavoro con l'auto di servizio.
Il primo caso risale a settembre 2021, quando le immagini di un intervento della Polizia comunale di Locarno a Minusio finiscono nelle stories Instagram di uno dei due agenti che vi aveva partecipato. Le ha scaricate dalle telecamere della videosorveglianza della Polizia di Muralto. Si tratta di qualcosa di logicamente non legale!
L'uomo si sarebbe trasferito a un corpo del Sottoceneri da pochi mesi. Sarebbe noto per il suo comportamento sopra le righe con colleghe e donne in generale, per cui sarebbe stato allontanato anche da una palestra. Avrebbe anche più volte litigato con i colleghi. Quando si è appropriato delle immagini dell'operazione per usarle per i social, è stato solo ammonito ed è rimasto in servizio.
Il secondo caso invece riguarda un agente dell'antidroga che nel 2020 spariva per lunghe ore con l'auto di servizio. A quanto pare, si dedica a incontri galanti. È stata avviata una inchiesta amministrativa che si è trascinata per quasi due anni sino a quando, grazie all'interessamento di un ex ufficiale che gli aveva trovato il posto di lavoro a Locarno, a settembre 2021 trova un altro lavoro, con una funzione diversa.
Insomma, altri due casi spinosi che agitano le acque già non calme della Polcom. Interpellato sempre da La Regione, il sindaco Alain Scherrer ha confermato i fatti relativi al furto delle immagini della videosorveglianza, precisando che si è approfondito, in un secondo momento, per capire se c'erano gli estremi per una denuncia penale e che una decisione non è stata ancora presa.