LUGANO – Il vicesindaco di Lugano Roberto Badaracco, responsabile del Dicastero cultura, si allinea con la posizione già espressa dal suo collega Lorenzo Quadri: il concerto di Fabri Fibra si farà. E, intervistato dalla Regione, spiega la decisione del Municipio dopo la lettera aperta di protesta del collettivo femminista “Io l’8 ogni giorno”, che ha definito il rapper "un personaggio che da 20 anni costruisce la propria fama e profittabilità commerciale inneggiando pubblicamente all’odio e alla violenza contro le donne e le persone Lgbt" (LEGGI QUI).
“Mi spiace che queste contestazioni sui contenuti dei testi arrivino soltanto ora, a concerto pronto, a biglietti venduti – afferma Badaracco -. Dico questo perché non si tratta di brani recenti. È innegabile che in passato Fabri Fibra si sia espresso decisamente oltre i limiti, come è vero che si sta parlando di canzoni che risalgono a dieci, quindici anni fa. Per quanto mi risulta, l’artista si è espresso sul fatto che la crudezza di molti suoi testi rappresentavano lo stato d’animo di un ragazzo di 16-18 anni. Oggi ci troviamo di fronte a un uomo che in Italia ha rivoluzionato un genere musicale, che ha dato una vera e propria svolta al rap. La vita è fatta anche di errori e cambiamenti”.
Badaracco non fa lo gnorri: “Sappiamo benissimo che i testi si affidano a un linguaggio esplicito, provocatorio, e che è spesso lo specchio di una forma di disagio che è parte della cultura rap”. Ma aggiunge che gli agenti dell’artista e gli organizzatori garantiscono che il concerto, durante il quale verrà presentato il nuovo disco di Fibra, non contiene “nulla di omofobo od offensivo nei confronti delle donne”.
Il vicesindaco si dice infine infastidito dal passaggio del comunicato che parla di "gravi discriminazioni verso le moltissime artiste, musiciste, cantanti locali e internazionali che non state sistematicamente ignorate e sono sottorappresentate nei programmi dei principali festival": “La città di Lugano ha da sempre un occhio sensibile nel supportare ogni iniziativa di contrasto alla violenza sulle donne e in modo più esteso quella di genere”. Se su Fabri Fibra, conclude, “è stato sollevato un problema vero, su quest’ultimo punto mi sento di dire che le accuse non hanno alcun fondamento, che si tratti di donne o mondo Lgbt. Insieme a Marco Borradori, non molto tempo fa, ho difeso coi denti il Gay Pride di Lugano da chi ci accusava di portare per le strade "uno spettacolo indegno".