LUGANO – “Un paladino del sessismo, dell’omofobia e della violenza sul Palco di Piazza Luini?”. Si intitola così l’interpellanza interpartitica che Mattea David (PS, prima firmataria) ha inoltrato al Municipio di Lugano. Il soggetto è Fabri Fibra, prossimo a esibirsi a Lugano.
“È con questo tipo di offerte ricreative che il Municipio previene la violenza domestica, la misoginia e l’omofobia a Lugano?”, si chiedono i firmatari.
“Nell’ambito del Long Lake Festival, in collaborazione con il LAC e con il sostegno di alcuni media locali, l’importante palco in Piazza Luini ospiterà uno dei rapper italiani che più incitano all’odio, che più promuove la misoginia e l’omofobia, che più banalizza e ironizza gravità della violenza di genere, dei femminicidi e delle violenze sessuali e sessiste, che più attacca la comunità LGBTQI”.
“Sappiamo come la violenza di genere abbia raggiunto livelli gravissimi:
- in Ticino ci sono circa 3 interventi al giorno della polizia per violenza domestica;
- sono 1’477 le denunce in Svizzera (dato 2021) per violenza carnale e coazione sessuale
- il 22% delle donne sopra i 16 anni, in Svizzera, ha subito atti sessuali ed il 12% ha subito rapporti sessuali imposti e non consensuali. Il Municipio di Lugano il 30 luglio 2021, rispondendo all’interrogazione 1216, indica che nel 2020 i casi di violenza domestica sono stati 128 a Lugano ed afferma quanto segue: “il Municipio è consapevole dell’importanza sociale e individuale della violenza domestica e di quanto le restrizioni sanitarie imposte dalla pandemia abbiano potuto esacerbare situazioni originariamente conflittuali o disfunzionali all’interno delle famiglie. La Città si impegna dunque a mantenere il monitoraggio del fenomeno attraverso i servizi comunali e della socialità (Polizia comunale, SAS - Servizio d’accompagnamento sociale, Servizio di prossimità, Servizi extrascolastici e Scuole). Si segnala inoltre che nel Gruppo cantonale di accompagnamento permanente in materia di violenza domestica, la Città è rappresentata da un membro della Polizia comunale (…).
E ancora: “A fronte di questo impegno politico ora il Municipio vuol dare il palco in Piazza Luini ad un Rapper italiano che nega questi problemi? Si noti che i promotori dell’evento e del Tour Caos Live 2022 parlando di un disco del 2004 descrivono Fabri Fibra come rapper capace di “tradurre in arte e in rima la brutalità e la complessità della vita, intima e sociale, di un’intera generazione. Questa caratteristica lo accompagnerà per tutta la sua carriera ed è il motivo del suo costante successo.” Che sia arte è discutibile, quanto è ingiusta l’attribuzione di brutalità “ad un’intera generazione”. Ripercorrendo la “carriera” del rapper, possiamo vedere come fra le prime canzoni già vi siano riferimenti alla violenza sulle donne, e di certo con il passare degli anni questi contenuti non sono andati scemando, ritrovando il loro posto in molti altri brani: uno dei quali, del 2013, ha procurato a Fabri Fibra una condanna con sentenza definitiva per diffamazione omofoba nei confronti del cantante Valerio Scanu. La sentenza del Tribunale di Milano in particolare ha dimostrato come lo squallido insulto volto a discriminare, l’incitamento all’odio e la promozione dell’omofobia (come della misoginia) non siano né arte, né musica. Va sottolineato che purtroppo il Rapper in questione non si è mai assunto la responsabilità e le relative conseguenze delle sue parole, ma ha bensì continuato a sottolineare come tutti i suoi testi siano giustificati unicamente da una strategia commerciale, senza che vi sia alcuna finalità culturale, in particolare dietro alle sue invettive d’odio”.
“Deve interrogarci tutte e tutti il fatto che la Città di Lugano promuova l’esibizione di un rapper che non si è mai è scusato per aver diffuso numerosi testi misogini ed omofobi, come pure per aver diffuso frasi inneggianti alla violenza gratuita e bestiale. Perché non è certamente arte banalizzare e legittimare la concezione delle donne come oggetto sessuale, così come non è arte incitare all’odio, alla violenza e ai femminicidi”.
Alla luce di quanto sopra, le sottoscritte consigliere comunali e i sottoscritti consiglieri comunali chiedono al lodevole Municipio:
1. A quanto ammonta il finanziamento (anche sotto forma di prestazioni in natura) da parte della Città di Lugano per l’evento?
2. Trova conforme con l’impegno preso nella risposta all’interrogazione 1216 e con il punto 5 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (alla quale la Città di Lugano e i suoi Dicasteri hanno aderito) promuovere l’esibizione di un rapper condannato da più parti per i suoi testi che istigano alla violenza, alla misoginia e all’omofobia, e che non si è mai scusato per questo?
3. Trova opportuna l’esibizione di questo rapper ventiquattro ore dopo la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, teatro di violenza contro la popolazione civile e contro le donne?
4. Ha considerato la possibilità di annullare questo evento per le ragioni politiche-etiche sopra evidenziate, ma anche per evitare turbative all’ordine pubblico?
5. Ha in programma di sostenere altri eventi con personaggi, che banalizzano e promuovono la violenza, l’omofobia e la discriminazione di genere?
6. La Città di Lugano ha sostenuto economicamente le Case per le donne in Ticino oppure intende sostenerle in futuro? Se sì, in quale misura?