ROMA - L’Italia si avvia a passi spediti verso la crisi di Governo. L’Esecutivo guidato da Mario Draghi sembra infatti avere le ore contate, dopo la decisione del Movimento Cinque Stelle di non votare la fiducia al Senato sul decreto leggi Aiuti, uscendo dall’aula. Secondo i complessi meccanismi parlamentari che regolano le istituzioni italiane, ciò significa che il Governo Draghi non ha più la maggioranza sulla quale era stato fondato. Di conseguenza il premier dovrà presentarsi dal Presidente della Repubblica per riconsegnare il mandato. Ciò che, secondo tutti i quotidiani italiani, Draghi intende fare già questo pomeriggio.
A quel punto si aprirà formalmente la crisi e tutto sarà nelle mani di Sergio Mattarella. Il presidente a quel punto avrà due possibilità: o tentare di mettere in piedi il quarto governo della legislatura che porti il Paese al voto la prossima primavera alla scadenza naturale, oppure sciogliere le camere e convocare elezioni anticipate per l’autunno. Il fatto che il Movimento Cinque Stelle non sostenga più il Governo, non significa che in Parlamento non ci sia una maggioranza di deputati e senatori disposti a farlo, soprattutto dopo la scissione di Di Maio e co. Il punto è capire se i partiti sono disponibili a far nascere un nuovo Esecutivo, magari guidato dallo stesso Mario Draghi. Per assurdo anche i Cinque Stelle potrebbero sostenere un Draghi bis, avendo dichiarato che il mancato sostegno alla fiducia è legato al provvedimento specifico, il Decreto Aiuti, per l'appunto.
Su questa ipotesi, tuttavia, al momento c’è grande freddezza. Il primo ad essere indisponibile pare proprio essere Draghi e anche la Lega e il Partito Democratico hanno dichiarato la propria contrarietà: questo è l'ultimo Governo della legislatura, hanno dichiarato in coro i segretari Matteo Salvini ed Enrico Letta. Tattica o vera volontà di andare al voto. Difficile da dire quando si tratta di politica italiana.
Certo è che nel mezzo della guerra tra Russia e Ucraina, con la crisi del gas alle porte, l’inflazione galoppante e tutto il resto, è presumibile che Mattarella farà di tutto per convincere i leader e le forze politiche a garantire stabilità al Paese. Del resto lo hanno appena rieletto al Quirinale per questo. Ma stavolta non sarà facile.