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22.07.2022 - 11:320

Franco Celio sulla crisi di governo italiana: elezioni anticipate come via d’uscita?

"Quando la maggioranza viene meno, occorre creare un nuovo accordo di governo. Diminuendo il numero dei membri delle Camere, il Parlamento in carica dovrà decidere il nuovo sistema elettorale, per il quale si ipotizzano vari modelli…"

 

di Franco Celio

 

Per comprendere quel che è avvenuto in Italia negli scorsi giorni, occorre tener presente che il sistema politico italiano è molto diverso dal nostro. Come tutti quelli a democrazia parlamentare, esso si basa sui partiti. Quando due o più di essi, si accordano per fare determinate cose. Essi formano il governo, che starà in carica fin quando ha avrà la “fiducia” della maggioranza del Parlamento.

Nel caso in questione, il governo presieduto da Mario Draghi era formato dall’”accordo” di 5 o 6 partiti, che ufficialmente lo sostenevano. Uno di questi (il “Movimento Cinque Stelle”) si è spaccato tra filo-governativi e fautori del passaggio all’opposizione, motivo per cui occorreva “verificare” se il governo godesse ancora della “fiducia” del Parlamento.

A questo punto anche altri partiti che ufficialmente sostenevano il Governo si sono però defilati, e così la maggioranza “stabile” è venuta meno. A questo punto che cosa può succedere? In teoria, il presidente della Repubblica (Mattarella) potrebbe ancora tentare di creare le condizioni per un nuovo accordo di governo, fra le forze politiche che dovessero starci. In pratica, l’unica via percorribile sembra essere quella delle elezioni parlamentari anticipate, tanto più che ci si avvicinava già alla fine della legislatura.

Siccome nel frattempo diminuirà il numero totale dei membri delle Camere, il Parlamento ancora in carica dovrà decidere il nuovo sistema elettorale per il quale si ipotizzano vari modelli. Ma di descrivere quello che per finire sarà scelto ci occuperemo, forse, in una prossima puntata.

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