BLENIO - “Vogliamo sapere come è stato possibile, come è avvenuto. Vogliamo che la polizia faccia chiarezza perché la sua morte è una cosa grossa. Una tragedia enorme per la nostra famiglia”. Sono le parole che Yannauois Damir, padre di Karim, il ragazzo di Bisuschio, in provincia di Varese, morto domenica in Valle di Blenio, ha affidato al Corriere della Sera. E al Giorno ha detto: “Non ho più lacrime”. Il 14enne era salito alla Greina domenica mattina insieme a una comitiva di compagni di sport della Virtus Bisuschio dopo aver pernottato a Campo Blenio, alla Casa Montana Cristallina. Poi, verso mezzogiorno, l’incidente durante la discesa a valle dal sentiero che parte dalla Capanna Scaletta. Durante la caduta Karim ha travolto un compagno, pure 14enne, di Induno Olona. Quest’ultimo, e il ragazzo del Mendrisiotto che ha tentato di aiutare i due sventurati, è tuttora ricoverato in gravi condizioni.
“Mi sono messo in macchina subito, non appena i carabinieri di Arcisate mi hanno avvisato”, racconta ancora Yannauois Damir, origini marocchine, che da oltre trent’anni abita a Bisuschio: sposato, una moglie, e quattro figli, due maschi e due femmine, grande lavoratore in un’azienda di servizi ecologici della zona.
Karim giocava a calcio ed era un fan di Cristiano Ronaldo. La gita in Valle di Blenio era stata una sorta di ritiro pre-campionato. Tutti a Bisuschio, scrive il Corriere della Sera, vogliono bene a questa famiglia che ora si stringe nel dolore. “Ho parlato con sindaco e vicesindaco, e anche con il console italiano in Svizzera. La polizia cantonale è stata gentilissima. Poi qui in paese tanti amici di Karim sono venuti a trovarci, per starci vicino”, continua il padre con le lacrime agli occhi sostenuto dal figlio Mohammed, 23 anni, anche lui calciatore nella Virtus Bisuschio, rimasto a casa per questioni di lavoro dal weekend di ritiro.
“Il punto dove è avvenuta la caduta non è un sentiero ma un tracciato, una sorta di scorciatoia per arrivare a valle. Non è segnato nelle cartine. Da queste parti li chiamiamo ‘sentieri dei camosci’: non sono adatti per le gite”, ha spiegato Federico Cattaneo, responsabile tecnico dell’associazione cantonale Ticino sentieri. Proprio per capire cosa facessero dei ragazzini in quel punto della montagna la polizia ha aperto un’inchiesta sulla morte del ragazzo e sul ferimento grave degli altri due adolescenti che, scivolando lungo il pendio scosceso hanno riportato traumi severi.
Gli inquirenti stanno effettuando sopralluoghi e ascoltando tutti i testimoni, inclusi gli accompagnatori dei ragazzi. La polisportiva organizzatrice della gita ha preso posizione attraverso il legale Maurizio Montalbetti: “Con grande dispiacere l’associazione comunica la sospensione di tutte le attività a seguito del triste evento, ed esprime solidarietà alle famiglie dei ragazzi coinvolti nell’incidente. In questo triste momento riteniamo corretto prendere del tempo di riflessione per capire come continuare la nostra attività”.
L’autopsia sulla salma di Karim è fissata per oggi. Mentre ieri, a scuola, all’istituto Don Milani di Bisuschio, l’insegnante Laura Vitali ha ricordato il quattordicenne. "Ha frequentato le scuole elementari e le medie nel nostro istituto – ha detto al quotidiano Il Giorno – è stato mio alunno per cinque anni, considero un privilegio averlo conosciuto e avuto nella mia classe". L’insegnante è commossa, il dolore è grande: "Karim era un bambino molto intelligente, educato, gentile, amava stare in compagnia, sempre disponibile verso i compagni. Aveva uno sguardo speciale, i suoi occhi scuri erano lo specchio di ciò che era: parlava prima lo sguardo della sua bocca, non lo dimenticherò, non lo dimenticheremo". Ed è un nuovo grave lutto con cui devono confrontarsi i compagni di classe alla scuola media, due anni fa la morte di un altro compagno.