LUGANO - Un 52enne del Luganese che si fingeva un adolescente per adescare sui social ragazze minori dei 16 anni, alle quali inviava e chiedeva foto esplicite, è stato condannato lunedì mattina, con rito abbreviato, dalla Corte d'assise presieduta dal giudice Siro Quadri a 22 mesi sospesi. L'accusa nei suoi confronti è di ripetuti atti sessuali con fanciulli, tentati e consumati, e pornografia. L’uomo dovrà inoltre sottoporsi ad un trattamento riabilitativo obbligatorio per tre anni.
I fatti risalgono al 2017-2018. Le vittime accertate, secondo l’atto d’accusa della procuratrice Valentina Tuoni, sono sette, di età compresa tra gli 11 e i 14 anni e in gran parte della Svizzera tedesca. Ad una di esse l’uomo aveva inviato immagini del proprio pene chiedendo in cambio immagini intime della ragazza, o foto senza vestiti. In un altro caso aveva praticato autoerotismo online. Le indagini sono scattate allorché una delle vittime si è confidata con i genitori, i quali avevano avvertito le autorità, e hanno permesso di appurare che altre sue immagini pornografiche erano state inviate dal 52enne a una ventina di numeri sconosciuti, reperiti su Instagram.
L’uomo ha ammesso i fatti imputatigli, raccontando anche che nel 2018 aveva creato un collage con la foto della sua nipotina di 4 anni e dei suoi genitali, pubblicandolo per qualche instante su Facebook e poi cancellandolo. Alla domanda del giudice sul perché agisse in questo modo, il 52enne ha ammesso di “essere disturbato”. Di qui l’esigenza di un trattamento riabilitativo, come stabilito dalla condanna : “per farsi curare da un professionista e indagare sui motivi che l’hanno spinto a commettere questi fatti, sperando che non succedano più, pena la carcerazione”.
Oltre ai ripetuti atti sessuali con fanciulli e di pornografia, l’uomo era incappato in un posto di blocco nel giugno 2019 e in quell’occasione trovato senza patente (revocatagli nel 2014) e positivo all’alcol test.