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Cronaca
14.02.2023 - 09:480

Addio all’editore Libero Casagrande: da “autodidatta” a “imprenditore illuminato”

Nato nel 1929, fu fondatore dell’omonima casa editrice bellinzonese e protagonista indiscusso della stampa e dell’editoria della Svizzera italiana (ma non solo). L’annuncio dato dalla famiglia ad esequie avvenute

BELLINZONA - Lutto nel mondo della cultura della Svizzera italiana. Si è spento a 93 anni Libero Casagrande, fondatore dell’omonima casa editrice di Bellinzona. È stata la famiglia a darne annuncio, ad esequie avvenute. 

Nato a Bellinzona il 23 luglio del 1929 da una famiglia di librai, cartolai e fotografi, dopo il ginnasio e la scuola di commercio (che abbandona dopo un anno) Libero Casagrande si appassiona alla tipografia e alla fotografia, e a vent’anni produce piccoli stampati su richiesta con macchinari montati nel retrobottega dell’azienda di famiglia, in Via Stazione. Nel 1950 stampa, con mezzi rudimentali, il primo libro. Nel 1956 l’attività si amplia, Casagrande acquista nuovi macchinari - tra cui una Montype per la composizione in piombo, utile per la composizione dei libri  - e si trasferisce in via Nocca. Di qui, la sua vita professionale prende una svolta decisiva. Sua è l’opera di catalogazione dei monumenti romanici del Ticino, Il Romanico, e la riedizione commentata della Svizzera Italiana di Stefano Franscini; quest'ultima nata dalla proficua collaborazione con lo storico Virgilio Gilardoni, cui in seguito Casagrande dedicherà anche alcune pagine dell’”Archivio Storico Ticinese”, rivista con lui fondata nel 1960.

Tra le altre numerose pubblicazioni delle Edizioni Casagrande si annoverano volumi di narrativa, saggistica, storiografia e poesia, nonché molte opere di intellettuali ticinesi e pregevoli volumi d’arte, tra cui i cataloghi delle mostre dedicate dal Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano a Paul Klee e Werner Bischof. Grazie a queste pubblicazioni, Libero Casagrande si è fatto apprezzare anche sul mercato editoriale italiano. Negli ultimi anni la conduzione della casa editrice è passata al figlio Fabio.

Casagrande è anche ricordato per aver sviluppato il software “Libris”, adottato anche da molte librerie italiane per la gestione degli acquisti. Curioso e intraprendente, amante del progresso, della cultura e con uno spiccato senso estetico, nel corso del Ventesimo secolo si circonda di intellettuali e letterati; da "autodidatta" a "imprenditore illuminato", per sua stessa definizione, in un’epoca storica così densa di avvenimenti significativi e cambiamenti epocali.

Così si era raccontato, riassumendo quasi un secolo di storia personale e professionale, in una lunga intervista apparsa su Archivio Storico Ticinese nel 2019 e intitolata “Mi sono un po’ industriato: una vita tra piombo, libri e computer”. 

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