BALERNA – Le sirene dei pompieri hanno risuonato con una certa insistenza da inizio anno tra Novazzano e Balerna. La destinazione – riporta nell’edizione odierna il Corriere del Ticino – è sempre la stessa: il Centro federale d’asilo di Pasture. A cosa sono dovuti i numerosi interventi d’urgenza dei pompieri? Niente di preoccupante, ma falsi allarmi. Settantasette, per l’esattezza, da inizio anno.
Interpellato dal quotidiano, il presidente della Delegazione Consortile del Consorzio Centro Soccorso Cantonale Pompieri Mendrisiotto Samuele Maffi ammette che “esiste una tematica molto sensibile che stiamo affrontando. Da gennaio ad oggi, contiamo un’ottantina di interventi al Centro di Pasture. Si è riscontrato che queste richieste d’intervento sono dei falsi allarmi”.
L’intervento d’urgenza scatta in automatico quando vengono premuti degli appositi pulsanti. Il meccanismo è lo stesso che si attiva nei centri commerciali e industrie. “Per un’ottantina di volte, gli ospiti", racconta Maffi al Cdt "hanno innescato l’allarme per dispetto, inavvertenza, ignoranza”. Una volta partito l’allarme si attiva immediatamente il gruppo di pompieri di picchetto.
“Per noi, il falso allarme vale come un incendio. Non possiamo tirarci indietro”. Il tutto, però, comporta sacrifici importanti per i membri del gruppo e ha un costo non indifferente (dai 700 ai mille franchi). “In questo caso vengono addebitato alla Confederazione”.