BELLINZONA - Inutile negarlo, un disagio giovanile esiste. Lo affermano tutti, lo dice ancor meglio il nuovo record di incarti aperti dalla Magistratura dei minorenni, ben 1'426 nel 2023, in crescita dell'11%. L'aumento negli ultimi anni è costante E evidentemente dice che i ragazzi non stanno bene, non hanno punti di riferimento, e lo mostra il fatto che spesso e volentieri si rifugiano negli ansiolitici, per rilassarsi.,
Il risultato sono 50 incarcerazioni, contro le 25-30 cui si era abituati, oltre a un sottobosco di persone che non stanno bene e non possono essere aiutate.
Scavando, si trova un mondo preoccupante, descritto dalla Magistrata dei Minorenni Fabiola Gnesa al CdT. I ragazzi fanno ampio ricorso non solo alla marjuana ma anche alle benziodiazepine. Le cause? La mancanza di punti di riferimento "solidi e concreti", una società troppo competitiva, i social network: "Hanno estraniato alcuni ragazzi dalla vita reale, mostrando loro una vita che non esiste. E ora il loro scopo è quello di fare gli influencer, oppure di trafficare i bitcoin, perché mirano a fare tanti soldi e a farli in fretta. Tengo a precisare che questa attitudine non riguarda tutti i minori. La maggior parte dei giovani ticinesi desidera trovare il posto di lavoro ideale. Siamo stati noi, come società, a non abituarli al sacrificio".
Secondo la Magistrata dei Minorenni, però, è difficile aiutare questi giovani. Si cerca di trovare il modo di rieducare anzichè punire, seguendo chi si macchia di reati, se serve unitamente alla famiglia, da, profilo psicologico. "La collocazione in un istituto è l'ultima ratio", afferma. Il tema dei troppi collocamenti in strutture da cui poi i giovani fuggono era stata sollevato tempo fa da un nostro articolo (leggi qui). In ogni caso, mancano gli spazi adeguati per poter dare un accompagnamento mirato.