Sta facendo discutere la decisione del Consiglio di fondazione del Collegio Papio di proporre Boas Erez come nuovo rettore del collegio di Ascona. Se il direttore del CdT Paride Pelli la definisce una svolta sorprendente ma ambiziosa per il futuro dell’Istituto, il Vescovo emerito e già rettore del Papio don Grampa solleva alcune perplessità.
Pelli parla di una "scelta controintuitiva", una di quelle decisioni capaci di portare cambiamento e novità: dopo oltre vent'anni di direzione di don Patrizio Foletti e in seguito all'arresto del cappellano don Leo, accusato di abusi sessuali, il Papio si trova ora davanti alla sfida di rinnovarsi senza rompere col passato. Boas Erez, ex rettore dell’Università della Svizzera italiana e professore di matematica anche ad Harvard e all’Università di Bordeaux, è sicuramente una figura di spicco, ma anche controversa. Con un passato accademico di prestigio e un carattere fuori dagli schemi, la sua nomina potrebbe rilanciare l’istituto di Ascona in un momento delicato, ridandogli stabilità e prestigio.
Don Pier Giacomo Grampa, tuttavia, non nasconde i propri dubbi. Sempre sul CdT, scrive al Direttore responsabile del quotidiano: “Nessuno mette in discussione la scelta di un laico, anche perché sarebbe meno facile oggi trovare un religioso, e comunque non accetto che venga escluso di principio. Ma il problema non è questo. È quel contratto proposto per una presenza al 20%: permettetemi di non essere d’accordo. Penso di conoscere cosa voglia dire fare il rettore al Papio. Il candidato scelto ,di grande valore e meritevole di ogni rispetto, potrà essere esperto e garante di un insegnamento di alto livello, ma per la formazione di ragazze/i di Scuola Media e Liceo occorre una presenza e una dedizione di tempo maggiore”.
Il Vescovo emerito auspica dunque una procedura diversa e più corretta: “ Se l’amministratore apostolico, col suo consiglio, desiderano un ‘Homo novus’ non posso dar loro torto. Si coinvolga però anche il corpo docenti nella scelta del loro rettore. Quando io lasciai il Collegio chiesi al plenum di farmi tre nomi. Auguro che si possa uscire dalla tensione in atto e si ritrovi l’armonia indispensabile come prima condizione per la ripresa del lavoro, non solo scolastico, ma pure formativo con una identità precisa e una qualità sempre più alta”, conclude Grampa.