BELLINZONA – La metà degli iscritti agli URC, in Ticino, sono stranieri, o poco meno. Se ieri in merito alla cosiddetta preferenza indigena si era discusso perché Marco Chiesa aveva fatto notare in un atto parlamentare che vi sono di lavoro disponibili in Svizzera pubblicati dalla Confederazione sul portale EURES della mobilità professionale europea, oggi emergono alcuni dati, in risposta a un’interrogazione di Tiziano Galeazzi, su chi è iscritto agli Uffici del collocamento, quindi chi ha la possibilità di venir informato prima degli altri dei posti vacanti in settori con una disoccupazione alta.
Inizialmente la quota necessaria di disoccupati per far definire una professione ad alta disoccupazione era l’8%, ora il 5%. Difficile capire quante persone abbiano trovato lavoro grazie all’obbligo della segnalazione dei posti vacanti prima agli URC, anche se il Cantone ritiene che "ha generato maggiori opportunità di collocamento per le persone in cerca di impiego iscritte agli URC grazie, da un lato, all'aumento del numero di posti vacanti segnalati e, dall'altro, all'accesso esclusivo all'informazione su questi posti a loro riservato durante cinque giorni lavorativi".
Chi è iscritto agli URC? Il numero varia a seconda della fluttuazione della disoccupazione stessa. Il numero medio di persone in cerca di impiego iscritte durante il periodo luglio 2018-marzo 2019 è di 9'237 unità, di cui 4'445 di nazionalità straniera. Dunque, si parla del 48.1%, di stranieri, determinata da un 19.7% di permessi B, da un 26,3% di permessi C e da un 2,1 di permessi G, L o F. Durante lo stesso periodo dell'anno precedente si registravano 4'472 persone straniere (48.4%). Per quanto concerne i frontalieri, 7 si iscrivono ogni mese e 3 trovano lavoro o quanto meno non risultano più iscritte.