ULTIME NOTIZIE News
Economia
25.08.2020 - 10:410

Disastro! Il Ticino è la regione coi dati peggiori nell'andamento dell'occupazione e si prevedono ulteriori tagli

Lo dicono i numeri dell'Ufficio Federale di Statistica: l'occupazione complessiva è calata dello 0,6% nel secondo trimestre rispetto allo scorso anno, in Ticino del 2,9%. E i posti liberi diminuiscono

BERNA - A causa della crisi di COVID-19, nel secondo trimestre 2020 l’occupazione complessiva (numero di posti) è calata dello 0,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (–1,1% rispetto al trimestre precedente). Nello stesso periodo le cifre occupazionali convertite in equivalenti a tempo pieno sono diminuite dello 0,2%. Sulla piazza economica svizzera sono stati contati 22 500 posti liberi in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (–26,9%), e anche l’indicatore delle prospettive d’impiego tende al ribasso (–3,4%). Questo è quanto emerge dagli ultimi risultati dell’Ufficio federale di statistica (UST).

Secondo la statistica dell’impiego (cifre rivedute), nel secondo trimestre 2020 in Svizzera si contavano nel complesso 5,095 milioni di addetti nei settori secondario e terziario, pari a una contrazione dello 0,6% (–31 000 posti) su base annua. L’occupazione è in calo sia nel settore secondario (industria e costruzioni) che nel terziario (servizi), rispettivamente dello 0,4% (–5000 posti) e dello 0,6% (–26 000 posti).

Calcolata al netto delle variazioni stagionali, l’occupazione totale ha subito una contrazione rispetto al trimestre precedente (–1,1%). Nei settori secondario e terziario, si osserva una flessione dell’occupazione rispettivamente dello 0,5% e dell’1,1%. Espresso in equivalenti a tempo pieno, il volume di addetti ammonta complessivamente a 3,983 milioni di posti (–0,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’occupazione in termini di equivalenti a tempo pieno è calata di 4000 unità (–0,4%) nel settore secondario e di altre 4000 unità (–0,1%) in quello terziario. 

Nel settore secondario, l’occupazione è calata dello 0,9% nel ramo «Attività manifatturiere» (–6000 posti). Anche il settore terziario si è sviluppato prevalentemente in maniera negativa. Un calo netto dell’occupazione è stato accusato dai rami «Alberghi e ristoranti» (–33 000; –12,1%) e «Attività di ricerca, selezione, fornitura di personale» (–18 000; –14,5%), particolarmente colpiti dalla crisi di COVID-19. 

Nel secondo trimestre 2020 l’andamento dell’occupazione complessiva presentava un andamento al ribasso in tutte le Grandi Regioni: su base annua, l’occupazione è scesa tra lo 0,1% (Zurigo) e il 2,9% (Ticino). Nel settore secondario le Grandi Regioni Svizzera nordoccidentale, Svizzera orientale e Lemano hanno segnato aumenti tra lo 0,2 e il 2,7%. Quelle rimanenti hanno accusato contrazioni comprese tra il –1,8 (Ticino ed Espace Mittelland) e il –2,4% (Zurigo). Nel settore terziario solo le Grandi Regioni di Zurigo e della Svizzera centrale hanno registrato un aumento degli addetti (+0,3%). Nelle altre regioni l’occupazione è scesa tra lo 0,4% (Espace Mittelland) e il 3,3% (Ticino). Rispetto al trimestre precedente, ad eccezione del settore secondario per la Svizzera nordoccidentale, in tutti gli altri casi l’andamento dell’occupazione è stato negativo (valori al netto delle variazioni stagionali).

Sulla piazza economica svizzera sono stati contati 22 500 posti liberi in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (–26,9%). Il numero di posti liberi è diminuito sia nel settore secondario (–32,6%) che in quello terziario (–25,1%). I rami fortemente colpiti sono stati, ad esempio, quello delle «Attività manifatturiere» (–38,5%), quello dei «Servizi di alloggio e di ristorazione» (–44,8%) e il ramo «Trasporto e magazzinaggio» (–45,6%). Il tasso di posti liberi sull’occupazione totale è stato pari all’1,2%, lo stesso registrato anche nei settori secondario e terziario. 

Nel secondo trimestre 2020 le imprese che intendevano mantenere stabile il proprio organico nel trimestre successivo rappresentavano il 70,9% dell’occupazione totale (contro il 72,4% nello stesso periodo dell’anno precedente). Le imprese che prevedevano di aumentare gli effettivi rappresentavano l’8,9% degli addetti (11,2% nello stesso trimestre dell’anno precedente) e quelle che prevedevano invece di ridurli il 7% (3,1% nello stesso trimestre dell’anno precedente). La quota delle imprese che non si sono pronunciate in merito si attesta solo al 13,2% sulle 18 000 interrogate (valore identico a quello dello stesso periodo dell’anno precedente).

L’indicatore delle prospettive d’impiego calcolato in base a tali dati è nettamente calato rispetto all’anno precedente (1,01; –3,4%). In Ticino e in alcuni rami del secondario e del terziario l’indicatore è crollato al di sotto dell’1,00, lasciando presagire un’ulteriore contrazione dell’occupazione nel prossimo trimestre.

Le difficoltà nel reclutamento di personale qualificato sono diminuite rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (28,2%, –5,0 punti percentuali).

Potrebbe interessarti anche
Tags
© 2024 , All rights reserved