ECONOMIA
Ticino&Lavoro chiede il blocco dei permessi G. "Da settembre molti italiani vorranno venire a lavorare qui, siamo preoccupati"
L'associazione teme "un forte aumento della disoccupazione causa termine del lavoro ridotto, fine del lavoro stagionale e fine blocco da parte dell’Italia al divieto dei licenziamenti" e chiede interventi mirati anche sugli URC

BELLINZONA - L'associazione Ticino&Lavoro è preoccupata non solo per l'immediato ma anche per il futuro. La pandemia di Coronavirus sta portando con sé tanti problemi economici e molte persone hanno perso il lavoro ma si teme che il peggio debba ancora venire. Per questo chiede interventi.

"Ci aspettiamo un forte aumento della disoccupazione causa termine del lavoro ridotto, fine del lavoro stagionale e fine blocco da parte dell’Italia al divieto dei licenziamenti", spiega in una nota. 

"Il nostro Cantone subirà una maggiore pressione da parte di lavoratori oltrefrontiera che cercheranno in tutti i modi e con tutti i mezzi di trovare condizioni di lavoro migliori in Svizzera", è la preoccupazione di Ticino&Lavoro.

Che chiede "a gran voce, come già fatto con le 12 proposte di miglioramento degli Uffici Regionali di Collocamento (maggio 2015), di potenziare questi servizi e di renderli maggiormente efficaci e capaci di rispondere in modo adeguato alle imminenti sfide che saremo costretti ad affrontare. Basta corsi inutili, basta a programmi occupazionali che lasciano il tempo che trovano, Si a corsi di lingua per migliorare il livello linguistico per cercare lavoro anche in altri Cantoni della Svizzera, Si alle riqualifiche mirate a seconda delle necessità di mercato e Si ad una maggiore sinergie con gli altri URC della Svizzera per unire le forze".

"La responsabilità sociale dei datori di lavoro che assumono personale residente dev’essere inoltre maggiormente riconosciuta e sostenuta dal Cantone e l’erogazione dei permessi G dev’essere sospesa mantenendo da parte della Confederazione lo Statuto di necessità ai Cantoni con forte pressione frontaliera", concludono. Insomma, bloccare i permessi G non necessari per aiutare la mandopera indigena, soprattutto di fronte a un periodo in cui la pressione di lavoratori italiani rischia di essere forte. 

Potrebbe interessarti anche

POLITICA

Ticino&Lavoro: "Non eroghiamo nuovi permessi G! Siamo molto preoccupati"

CRONACA

Berset: "Il Ticino è stato pioniere. Le conseguenze del virus dureranno anche anni, dal punto di vista ecomonico e sociale"

ECONOMIA

Mai così pochi disoccupati in Svizzera da fine 2001. Ma in Ticino aumentano rispetto al mese precedente

CRONACA

Ticino&Lavoro apre il suo sito. Ma ce l'ha con URC e Cantone, "i primi ci incontrarono solo per controllare che fossimo realmente senza scopo di lucro, i secondo ci snobbano"

ECONOMIA

C'è poco da stare allegri! I ticinesi non si fidano delle statistiche e faticano a vivere dignitosamente

In Vetrina

IN VETRINA

Intrappolati nella rete: la dipendenza da internet e le sue insidie

04 APRILE 2025
IN VETRINA

Cieslakiewicz, l'anno d'oro di BancaStato e il commosso 'Grazie!' a Bernardino Bulla

14 MARZO 2025
IN VETRINA

Innovative, di design e ecosostenibili: ecco le superfici su misura firmate Gehri Rivestimenti

13 MARZO 2025
IN VETRINA

Tennis, attenzione agli infortuni: traumi acuti e da sovraccarico sotto la lente

12 MARZO 2025
IN VETRINA

Alla TIGEL una giornata all'insegna del Gusto. E il "Master Chef" del gelato

05 MARZO 2025
IN VETRINA

Linfedema e lipedema: patologie ancora sottovalutate. “La diagnosi tardiva è la vera barriera da superare”

25 FEBBRAIO 2025