Politica
15.12.2016 - 21:010
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Fuoco incrociato sul PPD. «Siete disinformati». «Vi comportate come all'asilo»
I GLRT replicano a Dadò, «a Berna i nostri rappresentanti hanno tenuto a freno l'indebitamento», e Quadri attacca: «anche sul 9 febbraio ci si astiene uregiatescamente»
BELLINZONA - Il Preventivo tornato in Commissione della Gestione, ma prosegue, senza sosta, il tutti contro tutti. Nel mirino, questa volta, il PPD.
I
Giovani Liberali Radicali hanno voluto rispondere ancora una volta alla serie di comunicati odierni. «Il PPD, non sapendo più che pesci pigliare, se n’è uscito, in risposta al "distratto Rocco Cattaneo", che il gruppo ha sostenuto in modo unanime il Preventivo 2017 in Commissione, per poi cambiare improvvisamente strategia in Gran Consiglio», scrivono i GLRT. «Non amiamo la disinformazione. E se a prima vista la risposta di Dadò ci ha fatto sorridere, perché palesemente errata, in un secondo momento abbiamo ritenuto importante informare i ticinesi con la verità, che non è – come capita spesso ultimamente – quella del PPD. Al “disinformato Fiorenzo Dadò” che il preventivo 2017 della Confederazione è a tetto e rispetta il freno all’indebitamento. A Berna, il nostro Partito – ticinesi inclusi – si è battuto per mantenere il freno all’indebitamento appunto. In questo modo la Svizzera potrà continuare a beneficiare di finanze sane. Il PLR Svizzero si batte per evitare un innalzamento del debito pubblico, così come un aumento delle imposte. Formuliamo al PPD i nostri migliori auguri di Buone feste».
Gli auguri porteranno alla tregua?
Attacchi ai pipidini giungono intanto anche da
Lorenzo Quadri, Consigliere Nazionale della Lega dei Ticinesi, attraverso Facebook. «Si può votare contro un preventivo perché si ritiene che preveda troppe spese o troppo poche; perché contiene risparmi troppo pesanti o perché non ne contiene a sufficienza. Ma votare contro non per il suo contenuto, ma perché altri non sono unanimi nel sostenerlo (cosa peraltro nota da tempo), è una prova degna dell'asilo Mariuccia», afferma il direttore del Mattino. «Idem dicasi per l'annunciata astensione dal voto sul progetto-ciofeca che cancella il 9 febbraio dicendo che è anticostituzionale. Ma va? Prima si contribuisce largamente alla preparazione della monnezza anticostituzionale silurando tutte le proposte di attuazione seria della volontà popolare. Poi si finge di accorgersi che il risultato è da voltastomaco. Però non si ha nemmeno il coraggio di bocciarlo: ci si astiene uregiatescamente, sapendo bene che l'astensione permetterà alla ciofeca di passare in votazione finale come una lettera alla posta. Vero PPD?».