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02.03.2017 - 15:110
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Acquistata per 8'000 franchi, sta ferma un anno poi riceve un mandato diretto dal Cantone: la parabola (e il mistero) della Argo 1

Secondo quanto riportato dal 20 minuti, è possibile che l'agenzia di sicurezza privata al centro dello scandalo non avesse neppure dipendenti prima di essere ingaggiata per occuparsi dei centri asilanti

CADENAZZO - Un mandato diretto da 600mila franchi, per la gestione della sicurezza dei centri di Peccia, Lumino e Camorino, tutto ospitanti richiedenti l'asilo. Secondo il quotidiano "20 minuti". queste sarebbero le cifre pagate dal Cantone alla Argo 1, la ditta di Cadenazzo al centro della cronaca dopo l'arresto del responsabile per sequestro di persona e violenza su almeno un richiedente l'asilo, e per quello di un dipendente, presunto reclutatore ISIS; come se non bastasse, anche il jihadista ticinese morto a Mosul nel 2015 combattendo per il Califfato lavorava lì, così come, probabilmente, un altro giovane partito. Il dubbio che il giornale pone è che addirittura Argo 1 non avesse dipendenti prima dell'incarico ottenuto dal Cantone. La storia della ditta è infatti travagliata, ed è stata oggetto di perplessità nelle varie interrogazioni politiche. Sempre stando al 20 minuti, nel 2013 la società venne venduta, per poi essere di fatto inattiva per un anno, per una cifra bassa, ovvero fra i 7000 e gli 8000 franchi, e pare non avesse neppure un conto in banca. Insomma, il Cantone probabilmente ingaggiò per un compito delicato come quello di occuparsi della sicurezza nei centri per richiedenti l'asilo una società che era di fatto una start up, anche se Beltraminelli aveva mostrato giudizi lusinghieri da parte di altri clienti della Argo 1.
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