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20.04.2017 - 08:290
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Per una volta, tutti uniti. Il PS inoltra una mozione per la regolamentazione della cannabis, firmano deputati di ogni schieramento

Carlo Lepori, primo firmatario, ha dato seguito ad un'interrogazione portata da una trentina di granconsiglieri, ancora inevasa. Le argomentazioni? Qualità, minorenni, cannabis light, mercato nero

BELLINZONA – Il PS prende in mano il tema cannabis, e con una mozione di Lepori, sottoscritta da rappresentanti di diverse forze politiche, chiede che “sia creato un gruppo di lavoro che coinvolga rappresentanti esperti di tutti i pilastri della politica delle droghe e delle varie forze politiche, con l’obiettivo di proporre un progetto pilota di regolamentazione della cannabis in deroga alla Legge federale sugli stupefacenti”.

Come si ricorderà, negli ultimi mesi si è discusso molto del tema cannabis, con Sergio Regazzoni che aveva offerto ai parlamentari come sensibilizzazione un volantino assieme a un po’ di sostanza light. Il PS prende spunto da un’interrogazione ancora inevasa dal Governo, in cui si chiedeva “di prendere posizione su una serie di problematiche causate dall’attuale regime proibizionista in materia di cannabis”.

“Gli sviluppi degli ultimi tempi impongono una seria riflessione sull’attuale sistema legislativo e hanno portato il deputato a proporre di affrontare la situazione. I problemi che lo statuto illegale della sostanza comporta sono molteplici: campo libero al mercato nero, qualità della sostanza deteriorata e resa ancor più pericolosa, scarsa efficacia della prevenzione e facile accesso ai minorenni”, scrive Lepori, nell’atto firmato anche da Gina La Mantia (PS); Jacques Ducry (Indipendente), Fabio Käppeli, Nicola Pini e Matteo Quadranti (PLR); Sara Beretta Piccoli e Alex Pedrazzini (PPD), Amanda Rückert (Lega); Claudia Crivelli Barella (i Verdi); Massimiliano Ay (PC); Germano Mattei (Montagna Viva); Paolo Pamini (la Destra).

Un’altra tematica è quella della cannabis light, ovvero con un tenore di THC inferiore all’1%, che secondo i deputati ha creato cortocircuito legislativo. Infatti, questo tipo di cannabis è legale, ma è di aspetto e di odore uguale a quella con un THC superiore, e dunque per riconoscerla spesso servono costose operazioni di laboratorio. Una regolamentazione sarebbe dunque ideale.

“Nel solco delle considerazioni sopraccitate, s’iscrive il bisogno di avviare sperimen¬tazioni di modelli di regolamentazione del mercato della cannabis e d’implementare misure efficaci di riduzione dei rischi. Oltre a una migliore protezione dei consumatori e della società nel suo insieme, queste misure mirano alla riduzione dei costi sociali, amministrativi e sanitari generati indirettamente dalle politiche proibizioniste”, si conclude la mozione, che il PS ha inoltrato dopo una risoluzione approvata dal Comitato cantonale del Partito Socialista e presentata da Fabrizio Sirica.

Argomenti, insomma, simili a quelli che aveva addotto Regazzoni nei giorni dopo l’apparizione fuori dal Gran Consiglio, e a quelle portate dai numerosi deputati che avevano sottoscritto la citata interrogazione, una trentina di diversi schieramenti. Stranamente, pare di aver trovato un tema, quello della cannabis, su cui tutti le forze vanno d’accordo, semmai a opporsi è la società. Basteranno l’unione d’intenti e le argomentazioni a permettere una liberalizzazione della cannabis?
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