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04.09.2018 - 17:050

Belge scende sul ring della politica. "Votavo le persone, mi ha convinto Tognola"

Il pugile è un possibile candidato per il PLR. "Ho ricevuto proposte da tutti e ho sempre detto no. Devo capire se il mondo della politica è adatto a me"

LUGANO – L’indiscrezione l’ha lanciata liberatv: Ruby Belge, il pugile ticinese che nel 2007 vinse il titolo mondiale nella categoria welter della federazione IBC potrebbe essere candidato nelle fila del PLR per il Gran Consiglio per le prossime elezioni cantonali.

Un rumors? Lo abbiamo verificato direttamente con l’ex pugile, che ha ammesso e ci ha raccontato come è nata l’idea… dopo tanti no!
“Confermo che sono un possibile candidato”, dice subito, senza giri di parole. “Sono sempre stato appassionato di politica, mai attivamente e mai per nessun partito, ho sempre seguito le persone”.

Quindi, come mai il PLR e come è nata l’idea?
“È stata l’ennesima proposta di scendere in campo che mi è stata fatta, con l’ennesimo rifiuto da parte mia. Dopo un mese, mentre ero all’estero, una persona a me molto cara ha cercato di convincermi, ho rifiutato ancora più volte, una settimana fa ci siamo incontrati e ha usato termini che mi hanno toccato e segnato. Dunque ho accettato, ne ho parlato con la mia ragazza, una volta avuto il suo consenso ho deciso di intraprendere questa nuova sfida, dopo parecchi anni di assenza dell’attività sportiva. La persona cara di cui parlo è il presidente distrettuale del PLR, Guido Tognola, ha fatto la differenza usando delle parole che mi hanno commosso e stimolato a dire sì”.

Con quali obiettivi scende nel ring politico?
“È prematuro pensare a obiettivi. Ho tante idee, seguo la politica, però è troppo presto per parlare di programmi. Voglio capire come funziona la politica, sono nuovo e devo comprendere il sistema, se questo mondo mi appartiene caratterialmente, se vengo accettato, se le mie idee vengono portate avanti e come. Per ora voglio solo capire prima di iniziare a espormi completamente”.

Ci sarà qualche tema che la preoccupa…
“Sicuramente: i giovani, l’integrazione, lo sport. Il mio passato non lo posso nascondere, sono stato scelto per esso e il mio passato è aiutare i giovani problematici, lottare contro il bullismo, eccetera”.

Che idea ha della politica, come giudica gli altri partiti?
“In vita mia ho votato persone candidate per il PS, per la Lega, voto le persone. Ho un bellissimo rapporto per esempio con Boris Bignasca, conosco esponenti di ogni squadra, non ho nessun problema a passare del tempo con loro. Seguivo e votavo le persone, non mi sono mai identificato e schierato con un partito. Non ho pregiudizi, poi la mia esperienza mi porterà a capire cosa succederà e reagirò di conseguenza, sono un pugile e non ho problemi ad accettare una nuova sfida”.

Si può parlare di candidatura trasversale, visti i buoni rapporti con tutti di cui parla e il fatto di essere conosciuto come sportivo?
“Se avessi voluto sfruttare la mia fama da sportivo lo avrei fatto dieci anni fa, ora il mio nome è stato un po’ dimenticato perché è il mio carattere che mi porta a essere introverso e non al centro dell’attenzione. La gente sa come sono fatto e quali sono i miei valori, se riterrà che sono adatto al mondo politico mi farà piacere se mi introdurrà, se chi mi conosce pensa che non sono adatto accetto la sconfitta, accetto che gli altri partiti possano non sostenermi. Uno sportivo si allena, se perde torna in palestra”.

Diceva di essere stato sollecitato più volte, sempre dal PLR?
“Penso di aver ricevuto proposte da tutti i partiti, nessuno escluso. Decisivo è stato Guido Tognola, che ha incassato un mese di no e molti due di picche, anche il giorno in cui gli ho detto sì ero partito per dire no”.

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