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05.09.2018 - 14:330

Partito o no? Il ForumAlternativo spiega come si fa a "portar via un seggio alla destra a Berna"

Il gruppo avanza proposte concrete e invia un documento programmatico ai partiti a sinistra del PS e dei Verdi. E sul suo futuro non è chiaro...

BELLINZONA – Nessun nuovo partito, per non frammentare ulteriormente la sinistra, ma una possibile alleanza. Non per Bellinzona, bensì per Berna. Il ForumAlternativo sta invitando al dialogo i movimenti alla sinistra del PS ed ai Verdi, con un documento che analizza alcune problematiche e propone soluzioni e strategie.

Per prima cosa, il movimento ritiene che le privatizzazioni non facciano altro che spingere i votanti verso i partiti di destra, “ed è solo grazie alle armi della democrazia diretta e alle spinte dei sindacati e di raggruppamenti della sinistra radicale che si è riusciti ad evitarne almeno una parte”.

Ma passando a strategie e possibili soluzioni, “sin dall’inizio abbiamo ripetuto che non ci interessava fondare l’ennesimo partitino che possa raccogliere 1-2% del voto alle elezioni cantonali: contribuiremmo solo ad un ulteriore frazionamento del fronte progressista e l’esperienza italiana rappresenta un ammonimento che non può essere ignorato”, scrive il gruppo di cui fa parte Franco Cavalli. Che poi, però, si smentisce: “È evidente che questa implica anche un ulteriore rafforzamento della struttura del Forum Alternativo: non escludiamo quindi di dovere fare a breve scadenza il passo verso una nostra trasformazione in un movimento politico strutturato”. Quindi? Per ora non viene detto nulla di più, in merito.

“Abbiamo sempre sostenuto che il rilancio di una sinistra combattiva deve partire al di fuori delle aule del parlamento, confrontandosi con i problemi giornalieri in un paese, nel quale la precarietà, l’aumento dei casi in assistenza, la povertà evidente o nascosta e l’ingiustizia sociale sono indici in costante crescita. Stiamo quindi preparando iniziative concrete (sportelli giuridici, sportelli sanitari, etc.) ed anche in futuro non rifuggiremo da azioni dimostrative, come fu quella da noi organizzata con l’occupazione di Adecco”.

Non punterebbe però al Gran Consiglio, l’obiettivo ambizioso è, tramite alleanze, portar via un seggio alla destra a Berna. 

"Sappiamo però che oggigiorno non si va da nessuna parte senza una presenza crescente nei media e quindi nell’opinione pubblica e che ciò passa spesso per uno scontro elettorale, possibilmente vittorioso. Avendo rinunciato, anche per la decisione antidemocratica del Gran Consiglio di non permettere congiunzioni tra le liste, a scendere in campo a livello cantonale, abbiamo pensato di concentrarci sulle Federali di ottobre 2019. In questo senso abbiamo iniziato colloqui con tutte quelle forze, compresi i Verdi, che potrebbero essere interessate ad una lista comune, che per evitare il tranello del voto utile, potrebbe poi avere una congiunzione tecnica con quella del PS. Così facendo, secondo noi, si dovrebbe strappare perlomeno un seggio alla destra, seggio che potrebbe essere decisivo per la costituzione di un gruppo di sinistra radicale a Berna. Se ciò non fosse realizzabile, andrebbe a rafforzare l’opposizione al governo aderendo al gruppo dei Verdi”.

Con che temi? Alcune proposte ci sono: “abolizione del lavoro interinale, generalizzazione dei contratti collettivi, misure coercitive per difendere territorio e ambiente, cassa malati unica con premi proporzionali al reddito e alla sostanza, abolizione dei sussidi alle cliniche private, rafforzamento dell’AVS grazie a prelievi sulle grandi fortune e sulle transazioni, reddito di cittadinanza che includa il riconoscimento economico del lavoro domestico e di care, parità di diritti nelle coppie eterosessuali ed omosessuali, misure concrete per rafforzare il servizio pubblico, opposizione ad ogni forma di integrazione all’UE, lotta all’imperialismo”.

La prossima tappa è una riunione in programma il 26 settembre, a cui potranno partecipare tutte le forze interessate al dialogo. 

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