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30.10.2018 - 12:300
Aggiornamento: 13:23

Sicurezza cibernetica, il Ticino è all'avanguardia: "potremmo ritagliarci uno spazio importante"

Marco Passalia propone con una mozione di accogliere nel nostro Cantone un centro di competenze federale sul tema, collegato alla facoltà di scienze informatiche e di comunicazione

BELLINZONA – Spesso si parla di trovare delle professioni alternative e moderne, per sopperire al bisogno di lavoro della manodopera rimasta senza occupazione, in particolare se si parla di quella giovane che ha una formazione moderne e improntata alle tecnologie. È probabilmente a queste persone che pensa Marco Passalia, nella sua mozione inoltrata in Consiglio di Stato, dove si chiede che “venga preso contatto con l’autorità federale per dare la disponibilità ad accogliere in Ticino un centro di competenze federale nell’ambito della sicurezza cibernetica collegato alla facoltà di scienze informatiche e di comunicazione che si occupi: di incrementare sinergie strategiche locali in forma public-private-partnership, con lo scopo di contenere i costi generati dalla lotta al crimine informatico, in forma interdisciplinare, con il supporto di ricercatori scientifici di SUPSI e USI, e di rafforzare l’impatto e la condivisione di buone pratiche per meglio mettere in sicurezza i dati e le infrastrutture critiche, di coordinare con l’autorità federale gli interventi di difesa, di attuare azioni periodiche di esercitazione contro attacchi cyber,di promuovere gli interventi di sensibilizzazione a partire dalle famiglie e dalle scuole, per passare dai contesti lavorativi pubblici e privati fino ai massimi livelli aziendali ed istituzionali”.

Questo in virtù di alcuni centri di competenza importanti che abbiamo in Ticino. “Basti pensare al Laboratorio di informatica forense del Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI, condotto dal Dr. Alessandro Trivilini. Il Dr. Trivilini funge anche da rappresentante della Svizzera in seno al comitato di gestione dell’azione COST “Multi-modal imaging of forensic science evidence - tools for forensic science”, del programma intergovernativo di cooperazione europea nella ricerca scientifica e tecnologica.
Si pensi anche all’Istituto Dalle Molle di studi sull'intelligenza artificiale, diretto da Luca Gambardella e Jürgen Schmidhuber. Si tratta di un istituto di ricerca non profit, affiliato sia con l'Università della Svizzera italiana di Lugano che con la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana. Le attività di ricerca dell'Istituto Dalle Molle si concentrano su apprendimento automatico, intelligenza artificiale universale ottimale, agenti razionali ottimali, ricerca operativa, teoria della complessità, informatica ambientale e supporto alle decisioni, sistemi bio-ispirati e sistemi di robotica. Non da ultimo, è importante menzionare anche il Centro svizzero di calcolo scientifico, un'unità autonoma dell'Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo (ETH Zurigo) che collabora strettamente con l’Università della Svizzera italiana (USI). Il CSCS già oggi fornisce risorse di calcolo dedicate a specifici progetti di ricerca e mandati nazionali, come nel caso delle previsioni del tempo”.

I rischi di attacchi cibernetci, con l’alta specializzazione informatica di molte aziende e non solo, sono ormai all’ordine del giorno, a tutti i livelli, pensiamo anche a furti di identità, stalking e grooming, oltre a Danni alle ditte. Se Consiglio di Stato e Parlamento ritengono che in Ticino “all'interno del Corpo della polizia cantonale esiste già un gruppo specializzato e preposto alla lotta contro i crimini informatici”, Passalia sottolinea come “attualmente sebbene vi sia un monitoraggio e una maggiore consapevolezza di questa tipologia di attacchi, manca un’autorità definita e competente nell’ambito della sicurezza cibernetica seppur attualmente in fase di definizione a livello federale”.

Dunque, perchè il Ticino non potrebbe ritagliarsi il suo spazio? Il Consiglio federale ha adottato le prime decisioni di principio in ambito di prevenzione e lotta ai cyber-rischi, conferendo diversi mandati in vista della creazione di un apposito centro di competenza ed ha stabilito che la decisione finale sulla creazione del centro avrà luogo entro la fine del 2018: e, fa notare il pipidino, “in Ticino negli ultimi anni non solo si è sviluppata la facoltà di scienze informatiche (USI) che nell’ambito della sicurezza cibernetica beneficerebbe anche delle competenze legate alla facoltà di comunicazione e di economia, ma ha trovato spazio anche la SUPSI con il Laboratorio di informatica forense e l’istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale, senza dimenticare vari enti parastatali e aziende private che potrebbero certamente contribuire alla creazione di un centro di competenze di interesse nazionale ed internazionale”.

Dunque, ecco la proposta, che porterebbe innovazione e posti di lavoro.

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