BELLINZONA – Se a sinistra tutti sono divisi, a destra si corre assieme. Era nell’aria, l’accordo Lega-UDC, nonostante la via per arrivarci sia forse stata un po’ più in salita del previsto. Ieri sera, durante il Comitato Cantonale democentrista, ecco l’ufficialità, alla presenza del Consigliere di Stato Norman Gobbi.
In un comunicato, firmato a quattro mani da Piero Marchesi e Sergio Morisoli per l’UDC e Antonella Bignasca e Daniele Caverzasio per la Lega, ecco i punti del contratto, già anticipati ieri sera.
"1. Lega e UDC presenteranno una lista unica denominata “Lega dei Ticinesi e UDC (LEGA-UDC)” per l’elezione del Consiglio di Stato dell’aprile 2019. Su questa lista figureranno 3 esponenti della Lega e 2 dell’UDC.
2. Per l’elezione del Gran Consiglio UDC e Lega presenteranno liste separate.
3. Pur mantenendo la propria autonomia Lega e UDC si impegnano a collaborare a livello cantonale, in particolare tra i rispettivi gruppi parlamentari in Gran Consiglio, a sostegno di tematiche condivise, ad es. fiscalità, sicurezza, immigrazione, preferenza indigena,scuola, ecc.
4. UDC e Lega congiungeranno le loro liste per l’elezione del Consiglio Nazionale del 2019.
5. Per il primo turno dell’elezione del Consiglio degli Stati del 2019, Lega e UDC presenteranno 1 candidato ciascuno su una lista unica denominata “Lega dei Ticinesi e UDC (LEGA - UDC)”. Per il ballottaggio il candidato che avrà ottenuto meno voti si ritirerà; UDC e Lega si impegnano a sostenere in maniera compatta il candidato che avrà ottenuto il miglior risultato al secondo turno.
6. I rappresentanti della Lega alle Camere federali per la legislatura 2019-2023 faranno parte (come avviene da diverse legislature) del gruppo parlamentare UDC Svizzera (con riserva della decisione formale del Gruppo).
7. Per quanto riguarda le elezioni comunali del 2020, pur lasciando piena autonomia alle sezioni locali, Lega e UDC auspicano la continuazione e l’intensificazione delle collaborazioni già in atto in molti Comuni e la presentazione – dove possibile – di liste uniche”.
Un accordo stretto “per affrontare al meglio le sfide importanti che attendono il nostro Cantone, in particolare in difesa della sovranità svizzera e nella promozione di un reale federalismo interno che lascia margini ai Cantoni di regolare i temi prioritari quali, l’immigrazione e la priorità ai residenti nel mondo del lavoro”, che durerà sino a fine legislatura, dunque nel 2023, e che sarà ridiscusso dalle parti, per un rinnovo, prima delle cantonali, appunto, del 2023.