POLITICA
Martignoni pronto al ritorno. "L'UDC uno sbocco naturale, l'unico che persegue la neutralità attiva della Svizzera"
L'ex sindaco di Bellinzona si dice "pronto a dare e a rispondere da subito presente. L'attuale momento politico è molto venale, incentrato sulle persone e sullo strappare seggi a destra e a manca"

BELLINZONA – Il grande ritorno di BrennoMartignoni… prossimamente su questi schermi! Anzi, fra poco. L’ex sindaco di Bellinzona è rientrato nella sezione UDC di Bellinzona e al Comitato Cantonale di mercoledì prossimo si deciderà se potrà rientrare anche nel partito ticinese. Con che finalità? Le nazionali?

Lo abbiamo chiesto a lui.

Quando è maturata questa idea?

“È la “sacra fiamma" della politica. Come una vocazione, l'idea di un ritorno al fronte, in prima linea, fa parte di me. Per carattere. Intatta la propensione pubblica e di servizio. Pure con alle spalle 12 anni di Consiglio comunale, 12 di Municipio e 4 di Gran Consiglio, l’energia è quella di sempre”

La concomitanza con l'avvicinarsi delle elezioni fa presagire che potrebbe esserci un suo clamoroso ritorno, quanto corrisponde al vero?

“Sono pronto di nuovo a dare. A rispondere da subito presente con convinzione e determinazione. Il prossimo rinnovo dei poteri federali di ottobre potrebbe già segnare l’esordio”

Del progetto Il Noce cosa ne è? Vi eravate uniti già a Bellinzona, proseguirà?

“Proprio in questi giorni, IL NOCE, forte della sua idea di libertà e della sua radicata azione sul territorio, è orientato verso l’UDC. La volontà è di far convogliare le proprie forze nell’unico partito che si sta impegnando con tenacia per la sovranità e per l’indipendenza del Nostro Paese".

Da come ha parlato sembra sempre aver avuto stima dell'UDC. Come mai nelle loro fila ha militato per poco tempo e le cariche più importanti le ha ricoperte col PLR?

“Con l’UDC è un ritorno a casa. Autentico. Anche uno sbocco naturale. Alle ultime comunali del 2017 la lista era Lega-UDC-Noce. Ho fatto la gavetta nel PLR partendo dal movimento giovanile. A 26 anni sono stato eletto nel Consiglio comunale di Bellinzona. Dopo 3 legislature, a 38 anni, sono diventato Municipale. Poi, nel 2004, la carica di Sindaco, con suggello popolare. La dirigenza del PLR di allora non ha però ritenuto di condividere quel successo. Con l’UDC c’è stata la doppia candidatura al Consiglio di Stato e al Parlamento cantonale nel 2007. Nel 2008 sono stato riconfermato Sindaco con il movimento civico IL NOCE, sostenuto pubblicamente da Lega e UDC. Un percorso in prima linea, mai scontato. Con e per la gente. Dall’opposizione alla vendita dell’Azienda elettrica allo Sciopero delle Officine”.

Cosa pensa in questo momento dei partiti, sia a livello cantonale che in vista delle nazionali?

“L’attuale momento è molto venale. Incentrato sulle persone. Sul farcela a strappare seggi a destra e a manca. Su presunti diritti acquisiti, spettanze e calcoli fondati su non ben definiti equilibri nella società civile. L’ UDC, fortemente connotata e determinata, è chiaramente l’unico partito nazionale che persegue, senza se e senza ma, la neutralità attiva della Svizzera. Uno stato preziosissimo che ci è stato affidato dalla tradizione e dalla storia. È nostro dovere proteggerlo e preservarlo”.

In caso di rientro in grande stile in politica, quali temi le stanno più a cuore?

“L’indipendenza della democrazia secolare della nostra Confederazione è in allarme rosso. Voglio contribuire fattivamente alla difesa e al mantenimento di questi nostri valori. Inestimabili fiori all’occhiello”.

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