POLITICA
Legge sulla dissimulazione del volto aggirata, "il Governo intende intervenire?"
Lo chiedono Tiziano Galeazzi e cofirmatari in un'interrogazione inoltrata al Consiglio di Stato. "Siamo in presenza di una provocatoria azione concertata al chiaro scopo di aggirare la legge..."

BELLINZONA – “A tre anni dall’entrata in vigore della legge sulla dissimulazione del volto in pubblico vengono segnalati da alcune località del Ticino alcuni casi di donne musulmane che si coprono il viso con delle “mascherine sanitarie” usate principalmente negli ospedali ( per evitare contagi fra il personale di cura, i visitatori e i pazienti ) o in certi paesi asiatici (per proteggersi dallo smog, o per non contagiare altre persone, oppure per non essere contagiati in caso di epidemie di influenza )”. Inizia così il testo dell’interrogazione che i deputati Tiziano Galeazzi (UDC, primo firmatario), Piero Marchesi (UDC), Roberta Soldati (UDC), Sergio Morisoli (UDC), Edo Pellegrini (UDC), Daniele Pinoja (UDC) e Lelia Guscio (Lega) hanno inviato ieri al Governo.

“La legge in vigore in Ticino dal 1. Luglio 2016 – continuano vieta la dissimulazione del volto in pubblico, ma all’articolo 4 elenca alcune eccezioni fra cui “se è giustificata da motivi di salute”. Questo concetto è un po’ vago e può prestarsi a varie interpretazioni e a espedienti atti ad aggirare il divieto di dissimulare il volto sancito nella Costituzione oltre che nella legge, come ben dimostra la trovata di usare le mascherine sanitarie”.

E ancora: “V’è da chiedersi se non sarebbe il caso di chiarire questo punto nella legge, specificando in quali occasioni le mascherine sanitarie possono eventualmente essere utilizzate :A) Senza certificato medico ad esempio negli ospedali e nelle case per anziani , o in caso di allarme emesso dal Cantone per epidemie di influenza o per lo smog oppure per altre specifiche urgenze di pubblica sanità B) Con certificato medico ad esempio in caso di persone colpite da malattie infettive o che non possono esporre il viso alla luce del sole e altre specifche motivazioni mediche”.

“Ovviamente le forze dell’ordine, chiamate a garantire l’applicazione della legge ed eventualmente ad emettere delle multe, non possono stabilire il “quadro clinico” della persona e probabilmente nel dubbio preferirebbero non intervenire , anche se teoricamente potrebbero già ora chiedere la presentazione di un certificato medico che attesti un reale motivo di salute. (vedi art 4 (...) se è giustificata da motivi di salute (...))”.

“L’uso sempre più diffuso della mascherina sanitaria fra le donne musulmane – concludono – e presumibilmente in perfetta salute che si aggirano per il Ticino, starebbe a dimostrare che siamo in presenza di una provocatoria azione concertata al chiaro scopo di aggirare la legge e prendersi beffa della volontà espressa dal 65,4% dei ticinesi che nel 2013votarono a favore di un’iniziativa popolare la quale chiedeva di introdurre nella Costituzione cantonale il divieto di dissimulare il volto in pubblico, sia per motivi di sicurezza e sia per favorire il “vivere assieme” nella nostra società democratica, seguendo le regole che la sorreggono”.

Alla luce di quanto esposto, ecco le domande formulate al Consiglio di Stato

Dall'entrata in vigore ad oggi della legge cantonale in oggetto, quante sanzioni, secondo la legge, sono state contabilizzate in Ticino dalla Polizia cantonale e quelle comunali?

Quanti casi con mascherine sanitarie o altri mezzi per mascherare il viso non facenti parte dei costumi tradizionali di alcuni paesi sono stati registrati ?

Se ce ne fossero stati, come si sono comportati gli agenti nel rispetto della legge? Secondo l'art 4, in questi casi gli agenti hanno o meno richiesto le citate giustificazioni mediche per il porto di mascherine sanitarie o altro simile?

Secondo la domanda 3, nel caso di non aver potuto giustificare il porto della mascherina sanitaria o altro, la polizia ha provveduto a multare la persona?

Nelle statistiche di polizia corrisponde al vero che queste persone con mascherine sanitarie o altro non rientrano nelle statistiche stesse perchè nel dubbio non vengono multate?

Come vorrebbe intervenire il Governo per contrastare questi “furbeschi” aggiramenti della legge?

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