BELLINZONA – Aumentano i docenti frontalieri nelle scuole ticinesi, come si legge in una risposta fornita dal governo a un’interrogazione del deputato Stefano Tonini (Lega).
Se è vero che vige la preferenza indigena, è vero anche che “se un docente frontaliere è assunto per un preciso anno scolastico a seguito della mancanza nello stesso anno di candidati ticinesi con requisiti d’idoneità equivalenti e questo docente, abilitato, dà buona prova l’anno successivo, egli viene confermato nel suo incarico”.
I docenti attivi nell’insegnamento medio sono 1'498: di cui1’442 sono residenti, 47 sono frontalieri di nazionalità italiana e 9 frontalieri di nazionalità svizzera, mentre 85 hanno il permesso B. Per quanto concerne i frontalieri, 38 hanno un rapporto di nomina, 5 un rapporto di nomina e incarico e 13 un rapporto di incarico.
Chi ha un’abilitazione valida, spiega il DECS, presentandosi a un concorso verrebbe assunto, se vi sono ore disponibili nella sua materia. I docenti attualmente disoccupati, dunque iscritti all’URC, sono 5, mentre per la Sezione del Lavoro coloro che cercano lavoro nel settore qualificandosi come “professori” sono 10. Non si sa, però, viene sottolineato, se abbiano tutti l’abilitazione o no.