di Martino Rossi*
Lugano Airport: allucinante il dibattito di ieri al consiglio comunale di Lugano.
Come noto, non ci sono più voli di linea a Lugano-Agno e un gruppo di privati propone di assumere costi e rischi di ciò che resta (voli privati, business, scuola di volo) sgravando l’ente pubblico che ha già investito invano 40 milioni di fr. nell’aeroporto dal 2006 ad oggi.
Con l’arroganza che lo distingue, Boris Bignasca (Lega) ha affermato che accogliere l’offerta dei privati significherebbe volere “un aeroporto per i ricchi” e ha lasciato credere, come molti altri, che votare la ricapitalizzazione di LASA (6 mio fr. dei contribuenti) significa salvare l’impiego dei dipendenti che non hanno più lavoro dopo la soppressione del collegamento di linea Lugano-Zurigo (88'000 passeggeri nel 2018).
E il sindaco (Lega anche lui) si è guardato bene dal comunicare ciò che il Municipio ha scritto il 6 novembre alla Commissione della gestione del CC. Eccone i passaggi chiave:
“La gestione 2020 dovrà portare al trasferimento ai privati della gestione aeroportuale”;
“Il preventivo tiene conto dello stipendio per tutti i dipendenti fino al mese di aprile compreso”;
“Si ipotizza l’invio delle lettere (di licenziamento, N.d.R.) ai collaboratori in esubero a fine gennaio 2020”;
“L’onere che ne risulta è indicativamente per i quattro mesi di circa 1,1 milioni di fr.”.
Capita l’antifona? Fino alle votazioni comunali di aprile l’aeroporto viene fatto sopravvivere con i soldi dei contribuenti. Poi, passata la festa, gabbato lo santo! Meglio scagliarsi contro i “disfattisti” che chiedono un impegno immediato per ricollocare i lavoratori senza lavoro e per concretizzare, a condizioni eque, la transizione agli investitori che si sono fatti avanti…
E se non ci fossero più – magari contrariati da tanta ipocrisia, indecisione e disprezzo – Bioggio, Agno, Muzzano, Lugano e il Cantone si mettano subito all’opera per individuare il miglior utilizzo alternativo, a favore dei cittadini, dei 37 ettari dell’ (ex) aeroporto!
*ex capogruppo PS