di Massimiliano Robbiani*
Ho letto con sconcerto e rabbia la notizia dei 13 esercenti ticinesi che, contrabbandando carne, salumi e limoncello imbrogliavano le autorità tanto quanto i clienti.
Quando vado al ristorante, deciso di farlo in Ticino, pur spendendo magari 60 franchi anziché i 25 euro che spenderei in Italia, per dare una mano al commercio locale. So che hanno costi maggiori e che per questo i prezzi che applicano sono maggiori e mi va bene così, lo accetto e pago.
Ma a questo punto, ha senso? Se gli esercenti imbrogliano, io perché devo pagare di più e anche essere preso in giro da chi viola la legge?
Vorrei chiedere a Massimo Suter i nomi di questi imbroglioni: sicuramente non andrò più a cena da loro.
Però se non si sa chi sono, come faccio a essere certo che i ristoranti che frequento sono onesti? Di fronte a tutto ciò, se non saltano fuori i nomi, viene voglia di dar ragione a chi va in Italia e spende meno, con buona pace del voler aiutare il commercio locale.
Tutti rischiano di pagare per 13 disonesti… nomi grazie!
*granconsigliere Lega dei Ticinesi