POLITICA
Lo studio all'università di Lucerna, la SUPSI e la sindrome di Calimero. L'UDC "incredulo"
Galeazzi rilancia l'opinione del compagno di partito Chiesa con un'interrogazione: " stupisce la mancata assegnazione dello studio all’ateneo ticinese, che dispone di personalità competenti e riconosciute"
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"La priorità è la firma dell'accordo, ma intanto vogliamo sapere cosa comporterebbe una disdetta di quello del 1974"

17 GENNAIO 2020
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"La priorità è la firma dell'accordo, ma intanto vogliamo sapere cosa comporterebbe una disdetta di quello del 1974"

17 GENNAIO 2020

BELLINZONA – “Nel nostro Cantone abbiamo un rinomato centro di competenze tributarie presso la SUPSI, degli specialisti apprezzati come Samuele Vorpe e un professore, Marco Bernasconi, che ha insegnato per anni nelle migliori Università svizzere e conosce il tema a menadito. E noi che facciamo, al posto di valorizzare le nostre risorse interpelliamo e paghiamo cervelli d'Oltregottardo”.

Parole e musica di Marco Chiesa, che accusa: “Mi sembra che siamo stati colpiti da una sindrome di Calimero tutta ticinese. Vorrei che credessimo di più in noi stessi, nei nostri professionisti… o investiamo soldi in formazione e ricerca in Ticino per poi comunque chiedere perizie su temi che ci stanno a cuore fuori dal nostro Cantone?”.

E a rilanciare con un’interrogazione l’opinione del collega di partito è Tiziano Galeazzi, che per prima cosa ritiene “comprensibile” che “che si debba iniziare a studiare altre ipotesi al di fuori dell’accordo ,dato che per cinque anni l’Italia non abbia mai preso seriamente in considerazione la firma del nuovo accordo sui frontalieri parafato nel dicembre del 2015 e basato sulla roadmap, firmata dai due Governi nel febbraio dello stesso anno, che andava pure a regolare la possibilità per gli istituti finanziari svizzeri di poter operare sul mercato italiano. Questo mancato accordo è già stato oggetto da parte dell’UDC e della Lega dei Ticinesi di vari atti parlamentari sul congelamento dei ristorni da parte del Cantone Ticino da versare all’Italia. Una mia ultima mozione nr 1452 risale al 10 dicembre 2019”.

Ma sottolinea, “l’oggetto di questa interrogazione non è lo studio in sé, bensì a chi è stato conferito; l’Università di Lucerna”.

Perché, “pur essendo un istituto rispettato e rispettabile, infatti, si tratta di un ente fuori Cantone, pertanto stupisce la mancata assegnazione dello studio all’ateneo ticinese, che dispone di personalità competenti e riconosciute, così come di un Centro competenze tributarie, parte proprio della SUPSI. Quest’ultima che percepisce sostanziosi contributi finanziari dal Cantone Ticino, che forma personale e che per anni a trattato il dossier in quetione”.

Incredulo da questo mandato fuori Cantone, chiede al Governo:

"Quali sono le ragioni che hanno spinto il Consiglio di Stato a rivolgersi oltre Gottardo per commissionare uno studio giuridico sulla possibilità di disdire unilateralmente l’accordo sui frontalieri?

Perché questo studio non è stato commissionato direttamente a personalità competenti e riconosciute domiciliate in Ticino oppure al Centro competenze tributarie, istituto che si occupa di questioni fiscali nazionali e internazionali?

Qual è l’ammontare dell’importo del mandato pattuito con l’Università di Lucerna?"

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