Politica
24.03.2018 - 15:250
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Il nuovo corso dell'UDC è anche ticinese: Marco Chiesa eletto all'unanimità fra i vicepresidenti. "Se penso a 17 anni fa..."
La sua candidatura, voluta dai vertici svizzeri, aveva inorgoglito la sezione ticinese. Assieme a lui, confermata Amaudruz e eletta anche la figlia di Blocher, Maddalena Martullo-Blocher. Il neoletto commenta a caldo: "quel che voglio portare sono temi, temi e temi. Ero la persona giusta al posto giusto e al momento giusto"
KLOSTERS – Giornata importante per il Ticino a livello federale: Marco Chiesa è stato eletto all’unanimità vicepresidente dell’UDC svizzero! La candidatura, voluta da parte della direzione nazionale, aveva sorpreso e inorgoglito la sezione ticinese, che oggi vede un suo rappresentante entrare ai piani alti del partito.
Confermato come presidente Albert Rösti, lasciano pezzi grossi che hanno fatto la storia dell’UDC come Freysinger e soprattutto Christoph Blocher. Il legame della famiglia col partito viene però sottolineato dall’elezione fra i quattro vicepresidenti di sua figlia, Maddalena Martullo-Blocher.
Confermata anche Céline Amaudruz. Tre vicepresidenti, quindi, di tre regioni linguistiche diverse. E anche il Ticino accede ai posti di comando.
Marco Chiesa è alla sua prima legislatura come Consigliere Nazionale, ma ha saputo imporsi subito, dopo aver preso il posto a Berna di Pierre Rusconi. Protagonista della campagna per il voto del 9 febbraio, ha colpito in positivo i vertici, che lo hanno appunto proposto, così come i delegati, che hanno votato all’unanimità la sua entrata nel novero dei “pezzi grossi” del maggior partito svizzero.
L'abbiamo raggiunto telefonicamente pochi minuti dopo l'elezione. "Il fatto che l'UDC abbia voluto un rappresentante della Svizzera Italiana, nella mia persona, mi ha molto lusingato. La cosa che mi è estremamente piaciuta è stata l'accoglienza, oserei dire familiare. All'Assemblea del Delegati si respirava un clima di amicizia e non è scontato, il team è sicuramente affiatato, tra cui anche quelle che comporranno l'Ufficio presidenziali. Conoscendo gli altri vicepresidenti, posso dire di avere un ottimo rapporto".
Vuole spendere due parole su Maddalena Marzullo-Blocher. "Sono molto contento di poter lavorare con lei. È una persona che non ha una marcia in più bensì due. Secondo me sta affinando la sua arte politica e in termini di capacità non è seconda al papà, è molto in gamba, non lo scopro certo io!".
Un'elezione, ripete, è sempre un'incognita. "Non mi aspettavo di essere scelto all'unanimità, anche se le testimonianze di stima mi rassicuravano. Si è sentito l'affetto, non ultimo verso il Ticino".
Cambierà qualcosa per la sezione ticinese? "Sarebbe arrogante dirlo e anche pensarlo. Però è la prima volta nella storia dell'UDC che il Ticino può vantare una rappresentanza dove le cose vengono decise, è un segnale di stima e di apprezzamento, oltre che di sostegno, evidente. Serviva la persona giusta al momento giusto e al posto giusto, c'erano le condizioni corrette per arrivarci. Certo, per me posare in foto con la figlia di Blocher mi fa pensare da dove son partito... 17 anni fa mi sono candidato in Consiglio Comunale a Villa Luganese, ora ho qualche capello bianco più e mi trovo in foto con dei mostri sacri. Forse qualcosa di buono l'ho fatto...".
Quel che vuol portare sono "temi, temi e temi. Sono preoccupato per il Ticino e per il futuro delle prossime generazioni, dove ci sono anche i miei figli. Per quel che stiamo bedendo, è fondamentale che si torni a gestire la nostra immigrazione, che non ci sia un accordo quadro che non ci vincoli con l'UE e che i diritti popolari, ovvero la nostra Costituzione, siano preminenti rispetto al diritto internazionale. Sono battaglie che ho iniziato a condividere nel 1992, con la votazione sull'adesione allo Spazio Economico Europeo, e penso siano determinanti per il Ticino. Voglio portare al nostro Cantone più forza e sempre più credibilità, sapendo che dietro c'è un partito nazionale che segue quel che facciamo".