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02.06.2020 - 14:440

"Usiamo i ristorni per aiutare i ticinesi?"

I deputati di Lega e UDC: "Non un atto di rappresaglia verso l'Italia, ma un segnale forte affinché venga finalmente firmato il nuovo accordo fiscale"

BELLINZONA – “Usiamo i ristorni per aiutare i ticinesi?”. È una delle domande che i deputati di LEGA e UDC Boris Bignasca e Tiziano Galeazzi sottopongono al Governo. “Tra pochi giorni – si legge nell’interpellanza – come ogni anno, il Governo ticinese si appresta a staccare l'assegno dei ristorni da inviare in Italia. Un'assegno plurimilionario frutto di un accordo che ormai da anni attende di essere sostituito da un nuovo trattato, parafato dalla Svizzera nel lontano 2015 e mai votato da parte italiana”.

“Tutti gli sforzi fino ad oggi messi in campo dalla nostra diplomazia – continuano – sono risultati vani. Un chiaro segnale che all'Italia, l'attuale accordo del 1974, va bene e non lo vuole cambiare. Inoltre, da febbraio di quest'anno, è entrato prepotentemente nelle nostre vite, la pandemia Covid19. Proprio per le difficoltà economico-finanziare che tutti noi abbiamo subito e continueremo a subire nei prossimi mesi, per quest'anno l'assegno milionario dei ristorni lo si potrebbe dirottare per un sostegno urgente verso la popolazione e l'economia ticinese”.

Non si tratterebbe – specificano Bignasca e Galeazzi – di “un atto di rappresaglia verso l'Italia, bensì un segnale forte verso l'Italia affinché venga finalmente firmato il nuovo accordo fiscale parafato nel 2015. I milioni risparmiati grazie a questo blocco, potrebbero essere subito utilizzati per misure a vantaggio delle famiglie e dei piccoli imprenditori oltre che al turismo. Alcuni esempi come utilizzarli:

1. Sussidio di cassa malati straordinario per le famiglie più in difficoltà

2. Agevolazioni per le famiglie gravemente colpite economicamente dalla pandemia

3. Aiuto straordinario agli indipendenti oltre all’IPG-Covid19

4. Tredicesima AVS per gli anziani con la complementare

5. Aiuto ad implementare una nuova rete socio-sanitaria con priorità formativa al personale indigeno e residente

6. Aiuti a rilanciare il turismo ticinese tra cui albergatori, ristoratori e servizi al turismo

7. Aiuti mirati alle piccole e medie imprese che si prestano ad assumere apprendisti e residenti

Alla luce di quanto sopra, ecco le domande sottoposte al Consiglio di Stato:

A) E' intenzione del Consiglio di Stato di congelare i ristorni del 2019  per riutilizzarli in altri ambiti con l'emergenza Covid19? Se no, cosa vorrebbe fare il Governo ticinese per tutelare anche gli interessi del nostro Cantone senza il nuovo accordo 2015?

B) Quale tipo di accordo è stato discusso tra il CdS Christian Vitta e il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana? 

C) Che fine ha fatto la “road map” che accompagnava l’accordo parafato nel 2015 in cui si evinceva la possibilità di poter operare in Italia nel settore finanziario e assicurativo? Senza più incappare in violazioni penali di cross-bording

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