BERNA - Un autentico fulmine a ciel serena: la galleria di base del Ceneri aprirà con 4 mesi di ritardo rispetto a quanto previsto. Quindi l’opera non entrerà in funzione con il cambio di orario di dicembre 2020, se non per una piccola parte dei convogli, ma solo nell’aprile 2021. Tutto ciò a causa di ritardi imputabili alle FFS.
Il DIl Dipartimento del territorio non ha nascosto la sua delusione, citiamo, sia per "essere stato escluso dalle FFS in sede di processo decisionale" e per “ il ritardo (che) è causato da opere infrastrutturali minori e da altre mancanze riconducibili a FFS, da cui ci si sarebbe potuto attendere una programmazione più tempestiva”. I danni a carico degli enti pubblici ticinesi rischiano di essere milionari, con possibili richieste di risarcimento.
Immediatamente Lorenzo Quadri ha interpellato il Consiglio Federale chiedendo:
" Come valuta il CF il ritardo di quattro mesi nell’apertura della galleria di base del Monte enerCi?
Il CF ne era informato, rispettivamente è stato coinvolto nella decisione di posticipare la messa in servizio dell’opera? Se no, lo reputa normale? Se sì, per quale motivo non ha ritenuto di coinvolgere l’autorità cantonale ticinese, rispettivamente di sollecitarne il coinvolgimento?
Il CF conferma che il ritardo è imputabile a “mancanze delle FFS” come sostiene il DT?
È adeguato, secondo il CF, che il Ticino non sia stato coinvolto nella decisione di posticipo, come denuncia il DT?
Come si posiziona il CF sulle probabili richieste di risarcimento in arrivo dal Ticino per le perdite milionarie causate dal posticipo della messa in esercizio della galleria di base del Ceneri?"