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24.02.2021 - 13:150

La Deputazione ticinese alle Camere federali appoggia il Governo nella lotta alla pandemia

Si è tenuta oggi a Palazzo delle Orsoline la consueta riunione in vista dell'imminente sessione primaverile delle Camere federali

BELLINZONA – Il Consiglio di Stato ha incontrato oggi a Palazzo delle Orsoline la Deputazione ticinese alle Camere federali per la consueta riunione in vista dell’imminente sessione primaverile, in programma dal 1. al 19 marzo.

L’ordine del giorno per la prossima sessione presenta numerosi oggetti di particolare interesse per il Cantone Ticino, dei quali Consiglio di Stato e Deputazione alle Camere federali hanno discusso oggi a Bellinzona, durante il tradizionale incontro di preparazione.

Nel corso della discussione, Consiglio di Stato e Deputazione si sono concentrati anzitutto sulla gestione della crisi pandemica in Svizzera. La Deputazione ticinese alle Camere ha espresso condivisione per la presa di posizione del Consiglio di Stato sulle nuove misure di contrasto alla pandemia, poste in consultazione dal Consiglio federale.

Per quanto riguarda le misure di sostegno economico, Governo e Deputazione concordano di impegnarsi affinché la Confederazione posticipi il termine del marzo 2020, riferito alle società di nuova creazione, per l’accesso agli aiuti.

In tema di politica sanitaria, Governo e Deputazione si sono poi confrontati sulle tre iniziative cantonali sui costi della salute che il Ticino sta promuovendo a livello federale, alle quali diversi Cantoni hanno già espresso il proprio sostegno. Dopo le audizioni in seno alla Commissione sicurezza sociale e sanità del Consiglio degli Stati, è stata sottolineata l’esigenza di insistere con le richieste che puntano ad aumentare la trasparenza del sistema e a ridurre le riserve eccessive degli assicuratori.

Affrontando in seguito una questione di politica scolastica, il Consiglio di Stato ha espresso preoccupazione per alcuni sviluppi in corso nel campo dell’insegnamento linguistico. Di fronte alla crescente propensione a privilegiare l’inglese quale prima lingua straniera – in diversi Cantoni romandi e germanofoni – sarebbe opportuno un atteggiamento più attivo da parte della Confederazione; la Deputazione ticinese si attiverà nelle Camere e nei confronti del Consiglio federale, e lavorerà per sensibilizzare i Cantoni più attenti alla tutela del plurilinguismo.

In ambito di mobilità e trasporti, la riunione ha permesso un aggiornamento sul progetto per potenziare la capacità dell’autostrada A2 fra Lugano e Mendrisio. Il Consiglio di Stato giudica positivamente il risultato delle trattative con l’Ufficio federale delle strade: l’approvazione del progetto generale da parte del Consiglio federale è attesa entro fine anno. È stata in seguito tematizzata la situazione dei servizi di navigazione sul Lago Maggiore; il Consiglio di Stato confida che a breve termine sarà trovata una soluzione per assicurare un servizio di trasporto sul bacino svizzero del Verbano a partire dal periodo pasquale.

Per quanto riguarda il settore della giustizia, il Consiglio di Stato ha presentato i propri auspici in vista della nomina del nuovo Procuratore generale della Confederazione; considerate le recenti difficoltà, si impone la scelta di una figura in grado di dare equilibrio al servizio e, nel contempo, mantenere l’elevata qualità dei rapporti con i Cantoni.

La Deputazione – nell’abituale riunione preparatoria che precede la riunione con il Governo – ha colto l’occasione per incontrare i rappresentanti di Ticino Turismo e di HôtellerieSuisse Ticino, che hanno condiviso un bilancio dell’annata 2020 e presentato le prospettive del settore per l’anno in corso, considerando in particolare le misure per contrastare la pandemia. La Deputazione ha inoltre incontrato una delegazione del CdA e della direzione generale dell’Azienda elettrica ticinese, per una discussione sulla strategia energetica 2050 e sugli scenari e le prospettive per il Canton Ticino. Per quanto concerne infine le relazioni con l’Italia, la Deputazione ha ricevuto gli esperti fiscali Marco Bernasconi e Samuele Vorpe, per uno scambio sull’accordo sull'imposizione dei lavoratori frontalieri, firmato recentemente, e sulla questione dell’accesso al mercato finanziario italiano da parte degli operatori svizzeri, tema che rimane pendente.

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