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29.04.2021 - 15:520

Ghiringhelli: "L'ora più buia della democrazia diretta in Ticino"

Il leader del Guastafeste felice per la sentenza del Tribunale federale, che annulla il voto popolare sulla legittima difesa. "Sono vittima di uno scippo politico. Messo a nudo il maldestro tentativo del Governo di influenzare i votanti"

BELLINZONA - Giorgio Ghiringhelli esulta ed usa parole pesanti ed esulta per la sentenza che annulla il voto popolare in merito alla legittima difesa: "Che sberla, ragazzi! Con una sentenza clamorosa emessa all’unanimità (!) dei 5 giudici componenti la corte giudicante, il Tribunale federale (TF) ha accolto integralmente il ricorso con il quale chiedevo di rifare la votazione popolare sull’iniziativa concernente i costi della legittima difesa! Questa verrà ricordata come l’ora più buia nella storia della democrazia diretta in Ticino, perché la decisione dei giudici ha messo a nudo il maldestro tentativo del Governo ticinese di influenzare indebitamente i votanti con informazioni “non oggettive e in parte tendenziose” che potrebbero avere indotto “una parte non trascurabile di cittadini” a respingere l’iniziativa credendola contraria al diritto federale".

E incalza: La notizia non mi ha sorpreso più di tanto perché, assieme al mio avvocato (Sabrina Aldi), ero forse rimasto l’unico in Ticino a credere nel successo di questo ricorso, grazie al quale quei cittadini che ora si sentono “gabbati” da quelle istituzioni in cui avevano riposto la loro fiducia, avranno la possibilità di rivotare e, questa volta, di sostenere l’iniziativa. Sono soddisfatto perché questa sentenza garantirà che in futuro il Consiglio di Stato (CdS) si guarderà bene dal diffondere informazioni fuorvianti in occasione di una votazione. Ma sono anche arrabbiato, perché il rifacimento della votazione comporterà perdite di tempo e denaro che si sarebbero potute evitare se il Governo avesse accolto a suo tempo il mio tempestivo reclamo, e che forse si potrebbero ancora evitare se il Gran Consiglio (GC) decidesse di fare marcia indietro e approvasse perlomeno il controprogetto all’iniziativa che aveva bocciato nel 2019...".

Nell’opuscolo si sosteneva (per il leader del Guastafeste "in modo perentorio e senza alcun fondamento") che l’iniziativa violava il diritto federale e creava delle disparità di trattamento, ragion per cui il Governo e il Parlamento ne raccomandavano la bocciatura. "Ma allora come mai tre anni prima il GC aveva approvato (senza alcun voto contrario!) la ricevibilità dell’iniziativa, attestando così che essa non violava il diritto federale e non creava delle inammissibili e incostituzionali disparità di trattamento?", si chiede.

Ghiringhelli si sente vittima di uno scippo politico, ricorda come aveva insistito col Governo per il rifacimento dell'opuscolo, dove dei dubbi erano stati presentati come fatti, rendendo difficile per i cittadini comprendere se fossero veritieri o meno. Si domanda se sia stata incompetenza e malafede e punta il dito anche su Gran Consiglio e stampa: si era infatti rivolto a diversi deputati, ottenendo sostegno solo da Pellegrini dell'UDC, la seconda invece sarebbe venuta meno al suo ruolo di "cane da guardia". 

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