BERNA – "La Lega dei Ticinesi accoglie con costernazione, anche se senza sorpresa, la decisione odierna del Consiglio nazionale: a larga maggioranza (125 voti contro 56 ed 8 astensioni) la Camera bassa ha rifiutato di ritirare la candidatura svizzera, presentata nel 2011, ad un seggio biennale nel consiglio di sicurezza dell’ONU. Un seggio dal peso specifico irrisorio, ma la cui occupazione costituirà la pietra tombale sugli ultimi residui della neutralità elvetica". Inizia così il comunicato del Movimento di Via Monte Boglia.
La Lega dei Ticinesi trova "inaudito come PLR, PPD, PS, Verdi, Verdi-liberali, persa ogni lucidità, non si accontentino di essere corsi ad appoggiare la “ripresa automatica” delle sanzioni UE alla Russia, rompendo quindi la storica neutralità. Di conseguenza, oggi la Svizzera non viene più percepita come neutrale a livello internazionale. La neutralità è pertanto persa, e con essa la possibilità di fornire buoni uffici nella composizione della guerra in Ucraina".
E ancora: " A pochi giorni di distanza, la decisione di mantenere, ad ampia maggioranza, la candidatura svizzera al Consiglio di sicurezza dell’ONU è l’ulteriore conferma che, per la partitocrazia, la neutralità – uno dei fondamenti della Svizzera moderna – non ha ormai più alcun valore. La Lega dei Ticinesi considera il mantenimento dalla candidatura elvetica al Consiglio di sicurezza dell’ONU un errore capitale, l’ennesimo. Un errore che avrà pesanti conseguenze negative per la Svizzera e per la sua popolazione. I responsabili di questa scelta perniciosa dovranno assumersene la responsabilità".