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28.10.2022 - 09:070

Non solo nomi, ma anche (e soprattutto) temi: ecco cosa dice il documento programmatico della sinistra

PS, Verdi, GISO e Giovani Verdi ieri hanno presentato la loro piattaforma di Governo, ovvero un dettagliato programma su che cosa va fatto a loro avviso in Ticino. Tanti i temi, dal precariato ai diritti civili sino ad un capitolo sull'ambiente

BELLINZONA – Una unione per “contribuire al cambiamento sociale e culturale del nostro Cantone”. È questo il senso del documento programmatico presentato ieri da PS Ticino, I Verdi del Ticino, la Gioventù Socialista Ticino e le Giovani Verdi.

Da settimane si parla della lista unica, soprattutto in casa socialista. Infatti la direzione ha comunicato di aver optato per le candidature di Marina Carobbio e di Yannick Demaria, scegliendo un nome più esperto e un giovane. Ma in diversi socialisti vorrebbero come candidata Amalia Mirante, per dare voce all’ala più socialdemocratica del PS.

Ieri invece si è parlato di temi, con la presentazione di una piattaforma di governo articolata attorno a quelle che sono ritenute le problematiche principali del Ticino: “i salari mediani più bassi della Svizzera, la precarizzazione del mercato del lavoro, molti giovani che lasciano il cantone per cercare un futuro altrove, l’aumento dei premi di cassa malati, le crescenti disuguaglianze, la crisi energetica, l’inflazione, il surriscaldamento del clima”.

Il documento presentato in conferenza stampa è diviso in tre macro capitoli: economia e lavoro, ambiente e territorio e società e servizio pubblico.

Per quanto concerne economia e lavoro, le proposte portate avanti dall’area rosso-verde sono un aumento del salario minimo, la lotta al precariato, un sostegno alle PMI, con particolare attenzione all’artigianato, ai piccoli indipendenti, all’economia circolare, alle imprese innovative e connesse con gli istituti di ricerca e all’innovazione tecnologica a favore della transizione ecologica.

Il salario minimo attuale è ritenuto troppo basso, la richiesta è che venga portato almeno al livello delle prestazioni complementari AVS e reso non più derogabile da quelli che sono ritenuti “pseudo contratti collettivi di lavoro costruiti ad arte per avere bassi salari”.  A causa del precariato ai “giovani viene rubata la possibilità di immaginarsi un futuro e una famiglia”, costretti secondo l’area di sinistra (che parla senza mezzi termini di sfruttamento) a lavoretti che spesso non maturano nemmeno indennità di disoccupazione o rendite AVS. Il Cantone dal canto suo dovrebbe favorire aziende virtuose dal punto di vista dell’economia sostenibile e “la trasformazione e l’innovazione tecnologica selezionando e mirando gli aiuti”, oltre che aiutare, in caso di bisogno, i piccoli indipendenti, i quali hanno mostrato durante la pandemia di essere “un elemento importante della nostra società”. La visione da abbracciare e sostenere è quella di un Ticino “come luogo interessante per imprese innovative, connesse con gli istituti universitari di ricerca, socialmente e ambientalmente attente”.

Passando alla tematica legata all’ambiente, per PS, Verdi, Gioventù Socialista e Giovani Verdi è necessario migliorare il trasporto pubblico, tutelare e gestire il territorio (con “terreni edificabili adeguati ai reali bisogni delle cittadine e dei cittadini e non a quelli della speculazione immobiliare”) così come la natura e il paesaggio (dai fiumi al bosco sino ai ghiacciai) e i terreni agricoli. Bisogna anche migliorare la qualità dell’aria, in particolar modo nel Mendrisiotto e nel Sottoceneri dove ancora ci sono problematiche, diminuendo le emissioni di CO2 tramite la riduzioni delle emissioni fossili e, argomento molto attuale, “promuovere il risanamento energetico e l’approvvigionamento energetico rinnovabile”, con fonti rinnovabili e con “le aziende distributrici che collaborano con i proprietari dei piccoli impianti favorendo la messa in rete della loro produzione in esubero”.

Nonostante l’apertura del Ceneri e al potenziamento del servizio ferroviario, il Ticino ha ancora un ritardo rispetto al resto della Svizzera, che va colmato soprattutto nelle zone periferiche, senza scordare di abbassare i prezzi.

L’ultimo capitolo del documento programmatico riguarda la società e il servizio pubblico. Per l’area di sinistra bisogna combattere le disuguaglianze sociali, difendere il potere d’acquisto, entrambe problematiche che toccano soprattutto il ceto medio e quelli bassi, assicurando anche a tutti l’accesso alla formazione, compresa quella continua, “per poter sviluppare un’identità culturale indipendentemente dalle proprie origini sociali”. Pure l’accesso alla sanità deve essere tutelato e sostenuto, soprattutto a fronte degli aumenti dei premi di cassa malati. La cultura e le persone di cultura vanno aiutate, perché troppo spesso vivono ancora nel precariato.

Per i socialisti e i verdi è essenziale che per chiunque sia garantito lo stato di diritto, fattore che ora non avviene: “gli anziani non sono sufficientemente tutelati ad esempio nell’autonomia delle loro decisioni. I possessori di permessi di soggiorno vengono sottoposti a controlli che rasentano la vessazione. L’assistenza sociale ancora oggi porta con sé lo stigma sociale. La legislazione sui diritti della comunità LGBT+ può e deve migliorare”, va migliorata anche l’inclusione delle persone disabili. Il servizio pubblico deve coniugare “efficienza, accessibilità, equità e controllo democratico”.

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