CHIASSO – Quello della migrazione è un tema federale, ma se al momento da Berna non arrivano le risposte che ci si aspetta, sia il Cantone a dare una mano al Mendrisiotto. La situazione rischia di diventare esplosiva, con un aumento di sentimenti razzisti, perché sempre più persone, di fronte all’aumento degli interventi di Polizia (solo la metà di circa 400 per reati veri e propri, però), hanno una visione negativa dei richiedenti l’asilo. Complici i molti arrivi a Chiasso e le prospettive di ulteriori pressioni migratorie, quello dell’asilo è diventato un argomento centrale, soprattutto nel Mendrisiotto, e Giorgio Fonio, granconsigliere e candidato al Consiglio Nazionale, lo vuole portare in Gran Consiglio.
Da presidente della Commissione sanità e sicurezza sociale del parlamento intende portare il dossier ai colleghi, per poi farlo discutere in sessione plenaria. “Ciò che mi piacerebbe fare, visto che la problematica tocca la realtà locale ma investe al contempo l'intero cantone, è proprio aprire un dibattito sul piano commissionale, in modo che possa essere tematizzata e discussa, così da poter chiedere un ulteriore sostegno a livello cantonale. Il Consiglio di Stato ha scritto una lettera al Consiglio federale dicendo che è competenza federale: è ha ragione. Però, fintanto che da Berna non riceviamo un sostegno, Chiasso ha il diritto di ricevere un supporto dal Cantone”, spiega a La Regione.
Cosa potrebbe chiedere, in concreto? Ad esempio, un supporto economico, visto l’aumento di chiamate per la Polizia, non solo a Chiasso ma anche negli altri comuni del Distretto, Mendrisio su tutti. “La Confederazione dovrebbe riconoscerci una parte dei costi della Polizia comunale e, perché no, della Cantonale”, sostiene Fonio.
A muoversi devono essere Berna e la SEM, però anche un aiuto dal Cantone a Chiasso e al distretto è una prima misura tampone. “Il Cantone può fare un intervento sul breve termine per aiutare il Comune, ma la gestione, va ribadito, della politica migratoria spetta alla SEM, all’autorità federale. Occorre sapere, comunque, che è fondamentale prendere seriamente quelli che sono i segnali che arrivano dal territorio”. Importante è riuscire a far capire a Palazzo Federale il disagio del Ticino. In merito, un altro politico chiassese, Moreno Colombo, ha inviato una petizione con 1400 firme per chiedere “un incontro immediato con la SEM e la Consigliera federale, il Consiglio di Stato ticinese ed i Municipi del Basso Mendrisiotto” e “a livello cantonale, come già attuato in altri Cantoni, l’introduzione di misure intermedie per sanzionare i comportamenti incresciosi nelle piazze e nei parchi giochi e ciò a scopo deterrente”. La presunta impunità di cui godono i migranti sembra essere un dettaglio che fa scatenare la rabbia dei momò anche secondo Fonio.
Il rappresentante del Centro è dunque preoccupato per il sentimento di intolleranza che sta crescendo nella popolazione, che a suo dire non è mai stato così presente, e ritiene che possa essere causato da una alta concentrazione di persone richiedenti l’asilo in un territorio piccolo.