LUGANO - La società Ticiconsult di Lugano, fiduciaria di proprietà di Marco Chiesa, Piero Marchesi e Pierluigi Pasi, in relazione all’interrogazione parlamentare a cui ha risposto oggi per il Consiglio di Stato il direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, ha diramato una nota stampa. Ma facciamo un passo indietro. Oggi in Parlamento, nel rispondere a un atto parlamentare dei Verdi liberali, il Governo si è fatto portavoce dell’autorità di vigilanza sui fiduciari, entità autonoma e indipendente per legge.
Di conseguenza, Gobbi ha letto una nota trasmessa dalla Vigilanza, presieduta dall’avvocato ed ex deputato PLR Marco Bertoli: “Nel mese di novembre 2022 l’autorità di vigilanza è venuta a conoscenza, tramite due segnalazioni, che la Ticiconsult era priva di un fiduciario autorizzato, per l’uscita di una persona abilitata. Nel frattempo, anticipando l’intervento dell’autorità di vigilanza, che sarebbe giunto di lì a poco, i rappresentanti della società, in particolare nella persona di Marco Chiesa, si sono fatte parte attiva chiedendo delucidazioni sull’applicazione della legge al loro caso. E si sono tenuti due incontri presso la sede dell’autorità di vigilanza per le spiegazioni del caso. La sanatoria è poi giunta con l’ingresso nella società di un nuovo fiduciario autorizzato. Da questa cronistoria si può evincere un atteggiamento collaborativo delle parti interessate e una buonafede nel conformarsi alle norme vigenti nel nostro Cantone. Considerato che il tema dell’esercizio dell’attività fiduciaria da parte degli avvocati, può destare confusione sull’ambito di applicazione legale. Ed è di fatto spesso oggetto di richieste di parere”.
I Verdi Liberali, insoddisfatti della risposta del Governo, hanno chiesto la discussione generale. Proposta rilanciata da parte del co-presidente del PS Fabrizio Sirica: “Devo trovare l’aggettivo per capire che cosa mi evoca il fatto che ci vogliono 14 mesi per sanare una situazione. Non so se ritenerlo tardivo, scandaloso o inefficiente? Serve una discussione per appurare quale aggettivo usare”.
Gli ha replicato il capogruppo del Centro Maurizio Agustoni: “Pensare che il contribuente debba pagarci per star qui a discutere sull’aggettivo per definire un comportamento, tutt’al più di natura amministrativa e che nel frattempo è già stato sanato, mi sembra veramente che getti un certo dispregio sul nostro ruolo. Cerchiamo di parlare dei temi della popolazione e non degli aggettivi e dei comportamenti degli altri”.
Alla fine, la discussione generale è stata bocciata con 48 contrari, 29 favorevoli e 5 astenuti.
In serata, per il tramite del suo legale, Adriano Sala, la Ticinonsult “conferma di ritenere che, nelle concrete circostanze, la presenza di un avvocato iscritto a Registro cantonale degli avvocati in seno alla propria gerenza, nonché proprio socio, sia e fosse sufficiente a soddisfare i requisiti di legge, segnatamente in virtù della priorità del diritto federale sul diritto cantonale, quest’ultimo peraltro non scevro da confusione interpretativa e soggetto ad interpretazione caso per caso da parte dell’Autorità di vigilanza nel caso della presenza di avvocati, come ricordato sia da quest’ultima, sia dal Consiglio di Stato. Dall’uscita a giugno 2022 dalla gerenza della società della signora Solari, fiduciaria commercialista, coincidente con l’entrata nella compagine societaria dell’avvocato Pierluigi Pasi, e sino a gennaio 2023, l’Autorità di vigilanza sull’esercizio delle professioni di fiduciario non ha, infatti, mai preso contatto con la società. A gennaio 2023, la società, in modo del tutto autonomo e indipendente, ha contattato l’Autorità di vigilanza, alla quale ha sottoposto un progetto di modifica per sviluppo commerciale tra la medesima e un’altra società fiduciaria, con relativa richiesta di assoggettamento, con la presenza di un fiduciario autorizzato. Esperiti gli usuali approfondimenti, in perfetta cooperazione con la società, l’Autorità di vigilanza nell’estate 2023 ha avallato il progetto di collaborazione. Passata in giudicato la decisione, si è proceduto alla richiesta di iscrizione a Registro di commercio delle relative modifiche”.
La Ticiconsult “conferma di non avere mai ricevuto alcuna notifica di apertura di un qualsivoglia procedimento da parte dell’Autorità di vigilanza, né, tanto meno, di essere stata oggetto di sanzioni di qualsiasi sorta. Per modo che, non vi è stata né vi può essere stata la constatazione, da parte della stessa Autorità, di qualsivoglia difformità dalle vigenti disposizioni. La società si riserva di tutelare la propria reputazione nelle sedi ritenute più opportune”.