di Sergio Morisoli *
(dalla sua pagina Facebook)
È la punta dell’iceberg. A fine anni ‘90 ci trovammo a dover scegliere tra declino controllato o rilancio competitivo del Ticino. Scegliemmo la seconda mettendo in campo le 101 Misure, il Libro bianco e il programma Copernico. Ci ostacolarono in mille modi ma alla fine riuscimmo a rilanciare l’economia ticinese; un rilancio che portò benefici fino agli inizi degli anni ‘10 di questo secolo. Oggi vediamo i segnali concreti di oltre un decennio di immobilismo programmatico e progettuale in materia di politica economica, e stiamo peggio di 10 anni fa. Davanti non c’è più da scegliere che via seguire, purtroppo c’è solo una certezza: quella del declino in controllabile. I pesci si prendono alzandosi presto, i topi si prendono con le trappole, i treni si prendono se si arriva per tempo alla stazione. Abbiamo dormito, non ci siamo attrezzati e le occasioni sono passate sotto al naso. In cambio abbiamo un mercato del lavoro saccheggiato, una concorrenza sleale tra lavoratori domiciliati e frontalieri, i salari in discesa e più bassi della Svizzera, gli utili che non crescono, l’emigrazione dei giovani, il malessere sociale che aumenta. Siamo il Cantone che tassa e spende di più di tutta la Svizzera con il debito pubblico che esplode. Cosa offriamo all’eccellente giovane cuoca e agli altri?
* Capogruppo UDC in Granconsiglio