BELLINZONA – "Dopo settimane di imbarazzanti tentennamenti, i partiti del centrodestra si sono finalmente assunti le proprie responsabilità istituzionali e hanno firmato il rapporto favorevole al preventivo 2024". Inizia così il comunicato stampa del PS dopo che è stata trovata un'intesa sul Preventivo 2024.
"Grazie all’impressionante mobilitazione popolare, PLR-Centro-Lega hanno fatto un passo indietro rinunciando al taglio di 16 milioni ai premi di cassa malati. Un’importante vittoria – ma nel complesso il preventivo 2024 resta inaccettabile e il PS si opporrà", continua la nota.
E ancora: "Dopo settimane di imbarazzanti tentennamenti, in cui nessun partito del centrodestra voleva spiegare alla popolazione il perché dei tagli ingiusti del preventivo 2024 e assumersene la responsabilità, stamattina, i partiti del centrodestra hanno finalmente trovato un accordo sul preventivo 2024 e firmato il rapporto di maggioranza favorevole. Un gesto dovuto di rispetto istituzionale".
Nel proprio rapporto di maggioranza, "PLR-Centro-Lega hanno deciso di rinunciare al taglio di 16 milioni ai sussidi di cassa malati. Grazie all’importante pressione popolare, culminata con la presenza di 8'000 di persone alla manifestazione di sabato 20 gennaio, e alla minaccia del referendum è stato possibile ottenere questa importante vittoria. 6'400 famiglie non perderanno così il diritto a questo sostegno, fondamentale soprattutto in questo momento in cui i premi di cassa malati esplodono".
Ciononostante, secondo il PS "il rapporto di maggioranza favorevole al preventivo 2024 non ha messo in discussione gli ulteriori circa 120 milioni di tagli, in particolare quelli al settore sociosanitario e ai salari dei dipendenti pubblici. Il Partito Socialista Ticino mantiene quindi la propria contrarietà al preventivo 2024 e i propri commissari in gestione hanno firmato il rapporto di minoranza che propone di agire in maniera solidale sulle entrate e sulle uscite. Per il PS bisogna partire dai bisogni della popolazione per determinare l'importo della spesa pubblica e, se le risorse finanziarie non sono sufficienti, anziché procedere con dei tagli (sempre molto dolorosi), bisogna aumentare le entrate fiscali, soprattutto quelle percepite sui grandi patrimoni e sui redditi molto elevati".
Nelle prossime settimane il PS si coordinerà con il comitato “Stop ai tagli” e i sindacati dei dipendenti pubblici per valutare se ricorrere al referendum contro il “contributo di solidarietà” chiesto ai dipendenti pubblici o se privilegiare altre forme di opposizione.