BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha accettato l’autosospensione di Silvano Leoni dalla carica di sindaco di Cerentino (nella foto la Casa comunale) e di presidente del Patriziato locale, accogliendo la sua richiesta in questo senso. Il 62enne, finito sotto inchiesta per aver illecitamente prelevato ingenti somme di denaro dalla cassa del Gruppo di sostegno dell’Ambrì Piotta, sarà sostituito da supplenti. E la conduzione del Municipio e dell’Ufficio patriziale sarà affidata temporaneamente al vice-sindaco e al vice-presidente.
Lo fa sapere oggi il Governo con una nota stampa, chiarendo la posizione istituzionale del 62enne, che, una volta emerso il caso, ha immediatamente dimissionato anche dal Consiglio di amministrazione dell’HCAP, del quale era membro.
“Il Procuratore pubblico – si legge nel comunicato - ha informato il Consiglio di Stato dell’apertura di un procedimento penale per reati finanziari a carico di Silvano Leoni. A sua volta il signor Leoni si è autosospeso dalle sue funzioni, data la pendenza della procedura penale.
“Secondo gli articoli 98 cpv. 1 LOC e 134 cpv. 1 LOP se un membro del Municipio o dell’Ufficio patriziale è perseguito per crimini o delitti contrari alla dignità della carica, il Consiglio di Stato può sospenderlo dalle sue funzioni. La sospensione in base a questi articoli non è una sanzione in senso stretto, bensì ha natura essenzialmente cautelare e ha lo scopo di proteggere gli interessi pubblici e la dignità della carica dai pregiudizi che possono derivare dall’apertura e dalla pendenza di procedimenti penali a carico di membri degli Esecutivi.
In considerazione delle ipotesi di reati nel procedimento penale in corso, si è ritenuta appropriata l’autosospensione del signor Leoni dalle cariche in seno al Municipio e al Patriziato di Cerentino. Ciò salvaguardata la presunzione di innocenza a suo favore”.