Il capogruppo dell’UDC in Gran Consiglio, Sergio Morisoli, ha pubblicato nelle ultime ore su Facebook due post nei quali commenta la decisione dei sindacati del servizio pubblico di confermare lo sciopero del 29 febbraio e torna sull’aumento del costo dell’Amministrazione cantonale. Ecco le sue riflessioni.
Sullo sciopero
Per carità lo sciopero in Svizzera è un diritto… Ma in questo caso forse tirano un po’ troppo la corda. Il salario mediano di chi non lavora per lo Stato è di 63’000 franchi all’anno; quello di chi lavora per lo Stato di quasi 100’000 (fonte dibattito Preventivo 2024 on. Christian Vitta). Tutte le imposte sul reddito di 180’000 contribuenti non bastano per pagare i 10’000 dipendenti statali. Attenzione, gli oltre 200’000 lavoratori del privato potrebbero non reagire troppo bene in caso di iniziative e voto su temi legati al personale dello Stato… Quanto al Decreto Morisoli, se il Governo lo avesse rispettato a partire dall’ottobre 2021 i dipendenti non avrebbero dovuto prendere la via della piazza.
Sui costi dello Stato (da circa 1,3 miliardi nel 2015 a oltre un miliardo e mezzo nel 2024).
Altro che scioperi. Questo è il costo di funzionamento dello Stato. Senza sussidi, senza ammortamenti, senza interessi passivi, senza riparti interni: solo quanto costa l’apparato per esistere. Oggi costa il 20% in più di soli 10 anni fa, e nel 2027 costerà 300 milioni all’anno in più per fare le stesse cose! La scusa dell’aumento della popolazione non tiene, è aumentata solo dello 0.6%; nemmeno quella degli allievi aumentati solo dell’1.2%. Quindi è un apparato che cresce di motu proprio. Ci vuole rigore, aziendalizzazione, efficacia ed efficienza. L’analisi dei compiti giungerà, se giungerà, troppo tardi!