POLITICA
Carta di pagamento invece di denaro contante per gli asilanti: così l’UDC chiede maggior trasparenza nelle pratiche di sostegno
Presentata una mozione al Consiglio di Stato: “Adottare un sistema che garantisce maggior controllo, evitando il trasferimento di fondi all’estero per alimentare traffici illegali“
Archivio TiPress / Francesca Agosta

BELLINZONA - Una carta di pagamento utilizzabile unicamente in Ticino anziché denaro contante ai 4500 richiedenti asilo presenti sul nostro territorio. Lo chiede l’UDC al Consiglio di Stato, proponendo di cambiare le pratiche attuali di sostegno adottando un sistema - peraltro già applicato con successo in Germania - che garantisce maggiore trasparenza e facilita il controllo pur rispettando l’autonomia dei beneficiari. Con la carta di pagamento si eviteranno transazioni illegali e il trasferimento dei fondi all’estero, spesso utilizzato per alimentare il traffico illegale di esseri umani verso il Continente europeo, scrive il promotore della mozione Pierluigi Pasi, a nome di tutto il gruppo UDC.

Agli asilanti alloggiati nei centri federali in Ticino vengono assicurati vitto, alloggio, assistenza medica e una somma di denaro per le spese personali. La mozione chiede l'introduzione di un nuovo sistema di assegnazione delle risorse tramite l'emissione di carte di pagamento con funzione di addebito, o un meccanismo simile, per facilitare la gestione degli assegni e il controllo come vengono impiegate le risorse fornite e pagate dai contribuenti, garantire una destinazione conforme delle risorse, favorire l'indipendenza economica e tutelare le persone beneficiarie.

L'obiettivo principale del nuovo sistema è quello di garantire che le risorse destinate alle persone richiedenti l'asilo siano utilizzate in modo corretto e sicuro, evitando il trasferimento illegale di denaro all'estero. Attualmente, l’Amministrazione cantonale esegue verifiche dirette sugli estratti conto dei richiedenti l’asilo coinvolti. Con la carta di pagamento, il controllo sarà tra l’altro più efficiente, facile e meno dispendioso. Questo sistema non solo faciliterebbe l'integrazione sociale ed economica dei beneficiari, ma anche stimolerebbe l’economia locale ticinese e disincentiverebbe l’immigrazione economica.

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