BELLINZONA - Dopo tante discussioni, oggi i dipendenti pubblici hanno scioperato contro alcune misure contenute nel preventivo del 2024, come il mancato riconoscimento del carovita e la scelta di non sostituire il 20% dei partenti. Si è iniziato in mattinata con un'assemblea dei candidati a cui si poteva partecipare online, con circa 200 persone, nel pomeriggio con un momento informativo per il personale sociosanitario all'OSC, il clou era il corteo delle 17 a Bellinzona.
"È la prima di tante manifestazioni, continueremo finché non ci ascolteranno", ha detto Enrico Quaresmini, portavoce di ErreDiPi, la Rete per la Difesa delle Pensioni, che ha guidato le persone in marcia. "Il deficit del Cantone è sopportabile, drammatizzare causa solo tensioni", ha proseguito, urlando alla folla: "Scioperare è estremista? Allora, ciao estremisti".
Non ci sono ancora notizie ufficiali ma pare che a partecipare alla sfilata, partita dal Piazzale della Stazione e terminata in Piazza del Governo, siano state circa 4000 persone. La partenza è coincisa con l'inizio della pioggia, che non ha fermato i dipendenti pubblici e i sindacati.
Intanto, il Governo ha preso posizione sollecitato dai colleghi de La Regione, definendo lo sciopero "organizzato oggi da una maggioranza delle associazioni del personale dello Stato", "poco comprensibile" a fronte degli "sforzi di mediazione profusi dal Governo e delle decisioni adottate dal Gran Consiglio".
"Il Consiglio di Stato prende atto che anche la maggioranza delle forze politiche si distanzia da questa azione di protesta", dice ancora, e "auspica che in futuro sia possibile mantenere un dialogo franco fra datore di lavoro e sindacati, e riprendere al più presto la collaborazione in vista delle prossime scadenze di grande importanza per il personale – la votazione cantonale sulle misure di compensazione per l’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT) e l’inizio dei lavori di allestimento del preventivo 2025".
Durante la giornata ogni settore, in particolare quello sociosanitario, ha sottolineato le sue problematiche, con carichi di lavoro elevati per ciascuno e perdita di colleghi non sostituiti, situazione che peggiorerà con la non sostituzione del 20% dei partenti. Contestati anche i tagli, in particolare quelli diretti al settore sanitario, legato ai disabili e alla formazione.