LUGANO - Norman Gobbi non è indagato per l'incidente che lo ha coinvolto, ma secondo la Lega nessuno lo ha evidenziato. Il Movimento di via Monte Boglia in un duro comunicato ha attaccato la stampa, l'MPS e Fiorenzo Dadò, che hanno tenuto nella vicenda "un comportamento inqualificabile".
La nota parte dal comunicato stampa di ieri con cui il Ministero pubblico annuncia “di aver esteso il procedimento nei confronti dell'ufficiale della Polizia cantonale che era di picchetto la sera dei fatti nonché nei confronti di un capo gruppo in servizio quella notte”. Secondo la Lega, "contiene infatti un passaggio cruciale, che però (chissà come mai?) i media citano solo di transenna, guardandosi bene dall’evidenziarlo. Il passaggio è il seguente: “Il Consigliere di Stato è già stato sentito come persona informata sui fatti; si precisa che nei suoi confronti non emergono indizi di reato”. Ecco quindi la conferma che nella realtà non esiste alcun “caso Gobbi”.
Quindi, Gobbi non appare essere colpevole di nulla. Per il suo partito, invece "esiste per contro - prosegue il comunicato - un “caso Dadò”, un “caso MpS” ed un “caso media di regime”. Il comportamento dei soggetti indicati è inqualificabile"
L'MPS viene accusato di essere "in costante fregola di visibilità mediatica (inversamente proporzionale al miserrimo consenso elettorale: qualche motivo ci sarà…)" e "solito raccogliere ogni cicca per dare sfogo alle manie di protagonismo dei suoi esponenti; la cosa ormai non sorprende nessuno".
Per quanto concerne Dadò, "che l’esagitato presidente di un partito di governo si abbassi alla medesima logica, è preoccupante; in particolare per il partito che presiede. I troppi media di regime hanno da parte loro dimostrato ancora una volta di fare propaganda politico-partitica e non informazione, dedicando paginate e ore di trasmissione ad una non vicenda, e gonfiandola a dismisura quasi fosse il principale problema del Cantone. Così facendo hanno dimostrato di non adempiere affatto all’autoproclamata missione di fornire un’informazione indipendente e di qualità, e pertanto di non meritare alcun sostegno finanziario pubblico, sotto qualsiasi forma. La Lega dei Ticinesi attende con fiducia che la “shistorm” scatenata sul nulla si rovesci ora sui suoi autori". Va precisato che il comunicato è stato inviato prima che venisse alla luce la vicenda relativa alla lettera di minacce con proiettile ricevuta dal presidente del Centro, fatto condannato in modo unanime, seppur con alcuni distinguo da Lorenzo Quadri (leggi qui).
"Come volevasi dimostrare, e come la Lega ha sostenuto fin dall’inizio", termina il comunicato, "il cosiddetto “caso Gobbi” altro non è che panna montata sul nulla, con l’obiettivo di danneggiare la Lega dei Ticinesi nell’imminenza delle elezioni comunali, essendo l’incidente della circolazione che l’ha originato – in cui, ricordiamo, il Consigliere di Stato è il danneggiato e non il responsabile – avvenuto a metà novembre. Tentativo miseramente fallito, come certificano i risultati delle elezioni comunali della scorsa domenica".