LUGANO - “Parole misurate ma senza clemenza”. Così la Regione definisce oggi l’intervento di Fulvio Pelli, ex consigliere comunale ed ex consigliere nazionale all’assemblea del PLR di Lugano, svoltasi ieri sera.
Pelli ha spiegato i motivi per i quali, secondo lui, il partito, da diversi anni non ottiene più risultati positivi. “Il Plr retrocede, perché continua a comportarsi come se fosse il partito dominante a Lugano, ma non lo è più e non lo si è nemmeno percepito in campagna elettorale, nella quale non ha espresso chiaramente quello che voleva. Non bisogna drammatizzare, ma siamo seduti in seconda fila. Avanti così, la situazione non cambierà”.
L’ex consigliere nazionale ha sottolineato l’handicap di non avere il sindaco, la persona in grado di trascinare l’elettorato. Ma il vero problema, ha aggiunto, “è che non ci siamo preparati per vincere, non c’è stata una vera strategia politica per la città. Il partito è da ricostruire”. Pelli ritiene inoltre che il Plr, essendo in minoranza nell’Esecutivo, debba “avere una strategia politica di opposizione, anche in Municipio. Occorre parlare di più dei problemi di Lugano, che noi sappiamo risolvere mentre gli altri no”. E ha citato alcuni temi centrali: dai progetti che non decollano al traffico che paralizza la città, dagli aspetti finanziari, con i Preventivi 2024 che non includono gli ammortamenti ai costi di gestione di 450 milioni di franchi che sono da abbattere. E ha ammonito: basta litigi interni: “Abbiamo l’autorità affinché in questa legislatura ci sentano compatti sia nella vittoria che nella sconfitta. Solo così si ha un profilo”.